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Economia
Confindustria, Pil boom oltre le attese. "A inizio 2022 crisi superata"

Confindustria: +6,1% Pil 2021, risalita più forte di attese

Confindustria: +6,1% Pil 2021, "risalita più forte di attese", spiega Confindustria. "Due punti in più rispetto alle stime di aprile, seguito da un ulteriore +4,1% nel 2022". Gli investimenti? "Motore principale della ripresa italiana: nel 2022 saliranno su un livello molto superiore al pre-crisi (+17,7%)", spiega il Rapporto di previsione del Centro Studi Confindustria. Bonomi intanto chiama il governo e chiede la "riforma del sistema fiscale, del sistema degli ammortizzatori sociali, delle politiche attive del lavoro".

Confindustria, Pil: +6,1% nel 2021. "A inizio 2022 crisi superata"

"La risalita del Pil italiano nel 2021 e' piu' forte delle attese: con un +6,1%, nel 2012, 2 punti in piu' rispetto alle stime di aprile, seguito da un'ulteriore +4,1% nel 2022". E' quanto si legge nel Rapporto di previsione del Centro Studi CONFINDUSTRIA "Quale economia italiana all'uscita dalla crisi?", illustrato da Alessandro Fontana, Direttore del Centro Studi Confindustria.

"Cio' e' spiegato dall'impatto piu' contenuto della variante Delta del Covid che, anche grazie all'efficacia e capillarita' delle vaccinazioni in Italia, ha reso possibile da maggio 2021 l'allentamento delle misure di contenimento. Questo riporta l'economia sopra i livelli pre-crisi in anticipo, gia' nella prima meta' del 2022", si legge ancora nel Rapporto di previsione. "Dal quarto trimestre 2021 il Pil si attestera' su un profilo piu' moderato, perche' si va esaurendo la spinta legata al gap da colmare. - illustrano ancora le previsioni di Confindustria - Tuttavia, l'Italia crescerebbe comunque nel 2022 a un ritmo trimestrale piu' alto rispetto al passato. Il motivo principale della maggior crescita attesa sono gli effetti benefici del Pnrr, che vale 235 miliardi tra 2021 e 2026, finanziera' le riforme e alimentera' gli investimenti. Per i primi anni, l'impatto positivo e' attribuibile soprattutto all'aumento di spesa e agli investimenti pubblici. Col tempo, invece, l'attuazione del Piano avra' effetti positivi sulla crescita, aumentando il potenziale"

CONFINDUSTRIA: RECUPERO LIVELLO OCCUPATI NEL 2022, MA DISOCCUPAZIONE 9,9%

"Il numero di persone occupate, dopo il minimo nel 1° trimestre 2021 (-811mila unita' dal 4° 2019), ha recuperato quasi la meta' della caduta (+398mila unita' a luglio-agosto da inizio 2021, ma ancora -413mila da fine 2019). Con la rimozione, da luglio, della sospensione delle procedure di licenziamento nei comparti edile e industriale non si e' avuta la temuta emorragia di lavoratori. Il numero di occupati, infatti, e' previsto crescere, nel 2021, di 461mila unita' da inizio anno. E poi nel 2022 e' atteso il recupero degli occupati ai livelli pre-pandemia (ulteriori +306mila)". E' quanto si legge nel Rapporto di previsione del Centro Studi CONFINDUSTRIA "Quale economia italiana all'uscita dalla crisi?". Nel rapporto viene previsto che " il tasso di disoccupazione crescera' progressivamente, tornando in media d'anno vicino al suo valore pre-crisi (9,9%). Nel 2022, la risalita prevista per l'occupazione tenderebbe a ridurre il tasso di disoccupazione. Tuttavia, l'aumento della forza lavoro si rafforzera' ulteriormente (+1,3%, dopo il +1,0% nel 2021) e cio' manterra' alto il tasso di disoccupazione, che e' previsto pari al 9,6%".

CONFINDUSTRIA: BOOM DI INVESTIMENTI, +17,7% NEL 2022

"Gli investimenti sono il motore principale della ripresa italiana: nel 2022 saliranno su un livello molto superiore al pre-crisi (+17,7%)". E' quanto si legge nel Rapporto di previsione del Centro Studi CONFINDUSTRIA "Quale economia italiana all'uscita dalla crisi?". "Finora, il contributo prevalente e' venuto dagli investimenti in costruzioni, residenziali e non spinti dagli incentivi sulle ristrutturazioni e dagli investimenti pubblici. - si legge ancora nel Rapporto - Gli investimenti in impianti, macchinari e mezzi di trasporto, invece, sono ancora su livelli compressi, ma continueranno la ripresa grazie alla fiducia ancora alta delle imprese e al traino dei nuovi investimenti pubblici. Ma saranno in parte frenati dall'aumento dei prezzi delle materie prime e dalla difficolta' a reperire alcuni materiali".

CONFINDUSTRIA: RIPARTONO CONSUMI MA ANCORA SOTTO LIVELLI PRE-CRISI

"Si prevede nella seconda parte del 2021 e nel 2022 un recupero della spesa delle famiglie, soprattutto in servizi". E' quanto si legge nel Rapporto di previsione del Centro Studi CONFINDUSTRIA "Quale economia italiana all'uscita dalla crisi?". "Tuttavia, e' immaginabile che la propensione al risparmio rimanga piu' elevata che in passato, percio' , lo scenario prevede consumi privati ancora molto sotto i livelli pre-crisi anche nel 2022 (-3,7% rispetto al 2019)", specificano le previsioni di CONFINDUSTRIA. "I consumi privati, in parte bloccati e dirottati sui beni durevoli durante il lockdown, da maggio-giugno 2021 sono potuti ripartire anche in servizi quali ristoranti, alloggi, intrattenimento, oltre che nei beni non durevoli. Il parziale recupero finora dei flussi turistici, di stranieri verso l'Italia e anche di italiani verso l'estero, fornisce margini di crescita da sfruttare per i servizi nel secondo semestre del 2021 e poi nel 2022", si legge ancora nel Rapporto. "La maggiore propensione al risparmio, in larga misura 'forzata' fino al primo trimestre 2021, a causa delle restrizioni anti-Covid, dovrebbe continuare ad attenuarsi nei prossimi trimestri, liberando risorse per la spesa. D'altra parte, e' immaginabile che rimanga piu' elevata che in passato, oltre l'orizzonte di previsione. Inoltre, e' improbabile che tutto l'extra risparmio del 2020 possa riaffluire al consumo nel 2021 e nel 2022".

CONFINDUSTRIA: DEBITO PUBBLICO IN CALO, MIGLIORA DEFICIT

In merito alla finanza pubblica si stima "un indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche al 9,4% del Pil quest'anno (dal 9,6% del 2020) e al 4,6% nel 2022". E' quanto evidenzia il Rapporto di previsione del Centro Studi CONFINDUSTRIA "Quale economia italiana all'uscita dalla crisi?". "L'ampio miglioramento del deficit pubblico nel 2021 rispetto alla stima programmatica del Governo di aprile scorso (11,8%), e' spiegato dalla crescita robusta e superiore alle attese del Pil nominale e da un quadro piu' favorevole delle entrate e delle spese della PA, in linea con quanto indicato dal Governo a settembre 2021 nella Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NaDEF)", si legge ancora nel Rapporto. "La previsione a legislazione vigente sul 2022 sconta, oltre agli effetti della ripresa economica, anche il graduale venir meno degli interventi adottati per far fronte all'emergenza Covid. Nell'intero biennio di previsione si tiene conto dell'impatto delle risorse europee del Pnrr", conclude il Rapporto.

CONFINDUSTRIA: RIPRESA ESPORTAZIONI, +12,4% NEL 2021 E 7,7% NEL 2022

"Le esportazioni italiane, risaliranno del 12,4% nel 2021 e di un ulteriore 7,7% nel 2022". E' quanto si legge nel Rapporto di previsione del Centro Studi CONFINDUSTRIA "Quale economia italiana all'uscita dalla crisi?". "L'export di beni si conferma tornare gia' nel 2021 sul sentiero di espansione pre-crisi, anche grazie a un commercio mondiale che registrera' una buona crescita, nonostante la frenata patita a meta' anno. - specifica ancora il Rapporto di previsione - Viceversa, l'export di servizi non e' piu' atteso ripartire quest'anno, ma solo nel 2022, rimanendo molto sotto i livelli pre-crisi: pesa la debolezza persistente di alcune tipologie di viaggio, come il turismo a lunga distanza e gli spostamenti per lavoro. Inoltre, a riflesso della crescita elevata degli investimenti, l'import riparte piu' forte delle vendite, per cui le esportazioni nette non forniscono un contributo significativo alla risalita del Pil"

LAVORO: BONOMI "SERVE RIFORMA AMMORTIZZATORI SOCIALI"

La legge di bilancio "oltre ad accompagnare l'uscita dalla fase emergenziale" deve prevedere interventi affinche' "vengano implementate e adeguatamente finanziate le cosiddette riforme di accompagnamento al Pnrr". Lo ha evidenziato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, nel corso della presentazione del Rapporto di previsione del Centro Studi Confindustria "Quale economia italiana all'uscita dalla crisi?". Si tratta, ha specificato Bonomi "della riforma del sistema fiscale, della riforma del sistema degli ammortizzatori sociali, delle politiche attive del lavoro".

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