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Economia
Coronavirus e fase due: decreto Rilancio o decreto Rimando?
(fonte Lapresse)

Dopo una lunga trattativa politica, il Consiglio dei Ministri del 13 maggio ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il Decreto, originariamente denominato “DECRETO APRILE”, ha visto la luce solo nel mese di Maggio con la denominazione “ DECRETO RILANCIO”. Dopo una prima attenta lettura, a parere dello scrivente, sarebbe stato più adeguato denominarlo “ DECRETO RIMANDO”.

Se è vero che la corposità del testo nelle sue pieghe mette a disposizione del mondo produttivo interessanti provvedimenti a sostegno del sistema, rimanda però quei necessari interventi che garantirebbero una svolta al mondo delle imprese ed al sistema sviluppo della Nazione nel suo insieme. A tal proposito di seguito si provvede ad illustrare una breve rassegna delle principali misure di interesse per le imprese.

- stralciata l’IRAP dovuta il prossimo 16 giugno - saldo 2019 e primo acconto 2020 - per tutte le imprese con ricavi fino a 250 milioni di euro, misura il cui impatto resta da valutare nella fase attuativa considerando il calo di fatturato che le aziende hanno subito in questo primo trimestre 2020;

- rinviata l’entrata in vigore di plastic tax e sugar tax al 1° gennaio 2021. A tal proposito si potrebbe cogliere l’occasione per intervenire dal punto di vista legislativo scoraggiando i consumatori delle bevande oggetto del contendere; ciò si potrebbe fare spostando l’imposizione dal produttore (che delocalizzerebbe con relative perdite per l’erario e per l’impianto occupazionale) al consumatore che consapevolmente pagherebbe una aliquota superiore;

- stralciato il versamento della prima rata IMU 2020 per gli immobili del settore turistico;

- introduzione dell’ecobonus e il sisma bonus con aliquota al 110% per le spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 per interventi volti a incrementare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre il rischio sismico. Viene ammessa la cessione e la bancabilità del relativo credito di imposta, analogamente a quanto previsto per altri crediti di imposta. Sarà necessario introdurre dei meccanismi snelli di gestione della fase di cessione del credito dall’effettivo titolare all’azienda esecutrice dei lavori al mondo della finanza. Solo così questa misura davvero lungimirante potrà garantire una iniezione di liquidità nel sistema della lavorazione edile. Una ulteriore previsione di riconoscimenti di credito di imposta, specialmente per i redditi più bassi che nella maggior parte dei casi scontano tassazione alla fonte del proprio quantum reddituale non risulterebbe utile;  

- innalzato a 1 milione di euro, in via strutturale, il limite per la compensazione orizzontale dei crediti di imposta;

- credito d’imposta nella misura del 60% (30% per prestazioni complesse e affitto di aziende) dell’ammontare del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento di attività di impresa, arte e professione per i soggetti con ricavi non superiori a 5 milioni di euro. Il credito spetta per i mesi di marzo, aprile, maggio 2020 ed è subordinato (tranne che per le strutture alberghiere) ad una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo di imposta precedente. Il credito è cedibile e bancabile;

- estesa fino a maggio 2020 la sospensione dei versamenti tributari richiesti con avvisi bonari;

- sospesi i versamenti da cartelle di pagamento in scadenza fino al 31 maggio. I versamenti riprenderanno a partire da settembre, in 4 rate mensili;

- prorogato dal 30 giugno 2020 al 16 settembre 2020 il termine per la ripresa di tutti i versamenti di imposte e contributi sospesi per i mesi di marzo, aprile e maggio. I versamenti potranno essere effettuati in unica soluzione o in 4 rate;

- sospesa la procedura di compensazione tra credito imposta e debito iscritto a ruolo in sede di erogazione dei rimborsi fiscali;

- viene istituito un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita IVA, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro (il contributo spetta se l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 è stato inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 e per una quota del calo dei ricavi che varia tra il 20% e il 10% al crescere della dimensione aziendale).

- detraibilità per le persone fisiche e deducibilità per quelle giuridiche, per il 2020, del 20% della somma investita a titolo di aumento di capitale di una o più società per azioni, in accomandita per azioni, a responsabilità limitata, anche semplificata, cooperativa, che non operino nel settore bancario, finanziario o assicurativo e con fatturato compreso tra 5 e 50 milioni. L’investimento massimo detraibile/deducibile non può eccedere l’importo di 2 milioni di euro. In parallelo, alle stesse società è riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale e, comunque, fino a un massimo di 800 mila euro;

Insieme a queste misure, il decreto introduce altre linee di supporto al sistema della Pubblica Amministrazione, della Sanità e dello sviluppo sostenibile.

Bene ha fatto sicuramente il Governo a voler individuare questi interventi che tamponano il protrarsi dell’emergenza epidemiologica Covid, ma adesso c’è bisogno che l’Esecutivo e l’intero Parlamento trovino il coraggio e la forza politica di superare le divisioni per lanciare una importante campagna di riforme strutturali per il paese. Sicuramente un cantiere “ITALIA” aperto al mondo delle imprese, degli autonomi e dei lavoratori potrebbe essere un punto di incontro per rimodellare un sistema troppo contorto e complesso per una Nazione come l’Italia che vuole guardare al futuro e attrarre potenziali investitori esteri. Abbiamo la grande opportunità di presentarci al Mondo post Covid con una visione del nostro NEW NORMAL totalmente differente dal passato e non possiamo sprecare questa opportunità di consegnare alle prossime generazioni una Nazione che sappia immaginare una ricollocazione tra le grandi sorelle dell’economia Globale. Sarebbe opportuno semplificare le procedure, dare fiducia a chi rischia il capitale proprio per fare impresa, generare valore e creare posti di lavoro introducendo sistemi di controllo a posteriori con pene commisurate e certe.

La tragedia della pandemia che stiamo vivendo, che ha colpito la nostra Nazione, ci deve indurre a riflettere, a ponderare ma soprattutto ad agire.

E’ con questa motivazione che il sistema produttivo nella sua interezza auspica che il Parlamento in sede di discussione e confronto sul predetto Decreto sappia cogliere le migliori proposte per tramutarlo da RIMANDO a Rilancio.

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