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Economia
Coronavirus, Gentiloni: "Bond comuni Ue servono, il Mes light non basta"

Coronavirus, Gentiloni: "Bond comuni Ue servono, il Mes light non basta"

"Il Mes può far parte di una soluzione ma non basta. Il Mes è stato creato in una situazione completamente diversa. A quel tempo, alcuni paesi erano in gravi difficoltà e avevano perso l'accesso ai mercati. Il Mes li aiutò allora, con un aiuto che era condizionato e per il quale gli stati dovevano accettare programmi di monitoraggio. Ciò è assolutamente inaccettabile nella situazione attuale, poiché tutti gli Stati sono colpiti dalla crisi e non hanno alcuna colpa. Il Mes senza condizioni sarebbe quindi uno strumento utile, ma solo uno dei tanti". Ad affermarlo in un'intervista a 'Die Welt' è il Commissario per l'Economia, Paolo GENTILONI sottolineando la necessità di un mix di strumenti per affrontare la crisi coronavirus che devono includere "prestiti della Bei, del Mes e nuove proposte come Sure". Ma l'atteggiamento che dice "che non abbiamo bisogno di nuovi strumenti" come la mutualizzazione del debito "non ci porta da nessuna parte. Basta guardare fuori dalla finestra! Le strade sono deserte e l'economia è ferma. Questa recessione non è paragonabile alla crisi di dieci anni fa". Per GENTILONI serve "un piano di ripresa economica europea che dovrebbe essere finanziato con l'emissione di obbligazioni. Questi possono essere emessi dalle istituzioni che abbiamo già, dalla Bei, dal Mes, dalla Commissione Ue o anche congiuntamente dai paesi dell'Ue. Il mio messaggio alla Germania e ad altri paesi è chiaro: l'emissione di obbligazioni dovrebbe essere una misura una tantum per una circostanza eccezionale. Penso che la Germania e altri paesi del Nord Europa possano accettarlo". Per GENTILONI per questi 'coronabond' si può decidere insieme tra i paesi europei la dimensione, la durata, il nome. "Si possono chiamare 'Recovery Bonds', per esempio, come suggerito dalla Francia. Ma il messaggio al Nord Europa è: non stiamo parlando della mutualizzazione dei debiti ma di mutualizzazione dei debiti comuni legati alla lotta contro il coronavirus e alle sue conseguenze".

CORONAVIRUS: GENTILONI, 'SERVE PIANO MARSHALL UE, INIZIARE RICOSTRUZIONE DURANTE CRISI'

"Dobbiamo fornire un massiccio sostegno al processo di ripresa economica. Abbiamo bisogno di un piano Marshall europeo. Il piano Marshall arrivò due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale; non abbiamo così tanto tempo questa volta. Dobbiamo iniziare il piano di ricostruzione durante la crisi e parallelamente all'uscita dalle misure di crisi. Abbiamo bisogno di una decisione su un piano questa primavera, non tra due anni. E questo deve includere le obbligazioni comuni come fonte di finanziamento. Anche il bilancio dell'Ue svolgerà un ruolo in questo, quindi stiamo rivedendo la nostra pianificazione del bilancio". Ad affermarlo, in un'intervista a 'Die Welt' è il Commissario Ue per l'Economia, Paolo GENTILONI. In particolare questo piano Marshall europeo deve prevedere, sottolinea GENTILONI, "un rafforzamento dei nostri sistemi sanitari e sociali". Allo stesso tempo, aggiunge, "dobbiamo rendere l'economia europea più sostenibile e portare avanti la digitalizzazione. Siamo diventati tutti più digitali nelle ultime settimane; dobbiamo usare questo slancio per accelerare la digitalizzazione".

CORONAVIRUS: GENTILONI, 'IN UE O AFFRONTIAMO SFIDA INSIEME O FALLIREMO INSIEME'

"La consapevolezza della necessità di solidarietà mi sembra crescere un po' di più ogni giorno. E questo va bene. Come ha affermato il cancelliere tedesco Angela Merkel, questa crisi è la peggiore dalla seconda guerra mondiale e non ci saranno né vincitori né perdenti della crisi in Europa. O affrontiamo questa sfida insieme o falliremo insieme. Ecco perché la solidarietà è importante. E questo prevede non solo l'aiuto assolutamente necessario nella cura dei malati, ma anche la solidarietà economica e strategica". Ad affermarlo, in un'intervista a 'Die Welt', è il Commissario Ue per l'Economia, Paolo GENTILONI sottolineando che "se non troviamo una risposta comune a questa crisi, il progetto europeo è a rischio. Le forze antieuropee useranno la crisi a proprio vantaggio e useranno argomentazioni abbastanza diverse in Italia e Francia rispetto a Germania o Paesi Bassi. Ecco perché è così importante trovare una risposta comune a questa crisi". Per GENTILONI "gli stati europei non hanno futuro da soli. Abbiamo bisogno dell'Europa, del mercato interno comune, della moneta comune e di tutto ciò che abbiamo costruito negli ultimi decenni. In questa crisi dobbiamo anche salvare l'Ue".

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