
Vittorio Cecchi Gori è stato condannato a sei anni di reclusione per il crack della società Safin Cinematografica. I giudici della I sezione penale del tribunale di Roma hanno anche disposto un rimborso provvisionale da 11,5 milioni di euro. Il pm Stefano Rocco Fava aveva chiesto per il produttore la pena di sette anni.
I giudici hanno riconosciuto la colpevolezza anche di altri cinque imputati mentre è stata assolta una sola persona.Il collegio, con presidente Giuseppe Mezzofiore, ha dato cinque anni di reclusione a Luigi Barone, collaboratore di Cecchi Gori; Edoardo De Memme, liquidatore della società ha avuto tre anni.
Mentre quattro anni e sei mesi sono stati dati a Giorgio Ghini, ex presidente del collegio sindacale della Safin. Tre anni e mezzo sono stati inflitti a Vittorio Micocci e Alessandro Mattioli, ex componenti del collegio sindacale della Safin. Ettore Parlato, invece, è stato l'unico assolto. Il tribunale ha anche stabilito la confisca del capitale sociale delle società 'Cecchi Gori, cinema e spettacolo' e "New Fair Film" e confermato il sequestro delle quote delle aziende "Adriano Entertainment" e "Vip 1997".
I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, sono: bancarotta per distrazione o dissipazione, omesso controllo sulla gestione della società. Il fallimento della Safin ammontava a 24 milioni di euro. Secondo gli inquirenti sarebbe stato spostato il patrimonio nelle casse di altre società.