E' morto Luciano Gallino, studiò il mondo del lavoro
Era un acuto osservatore del mondo del lavoro, maestro della sociologia moderna. E' morto in una clinica torinese, dove era ricoverato da alcune settimane per un tumore, Luciano Gallino, 88 anni, professore emerito dell'Università di Torino, dove aveva insegnato fino al 2002, e tra i più autorevoli sociologi italiani. I processi economici e del lavoro, con le sue trasformazioni, e il rapporto tra nuove tecnologie e formazione i temi più studiati, a cui nella sua lunga carriera ha dedicato più di quaranta libri. La sua formazione era cominciata, nella seconda metà degli anni Cinquanta, all'Olivetti di Ivrea, dove nel 1956 l'ingegnere Adriano Olivetti lo aveva chiamato a collaborare all'Ufficio Studi Relazioni Sociali.
Vi rimase fino al 1971 e, dopo un periodo di studi in California, iniziò la sua esperienza trentennale come docente universitario. Alla passione per l'insegnamento abbinò sempre quella per la ricerca: Gallino era "uno studioso lucido e penetrante della società industriale", ricorda il sindaco di Torino Piero Fassino, una "delle voci più attente e critiche riguardo alle trasformazioni sociali ed economiche degli ultimi quarant'anni", aggiunge il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. "Le sue analisi - sottolinea ancora Chiamparino - non hanno mancato di evidenziare le contraddizioni di un sistema economico legato alla finanza e sempre meno attento al valore sociale del lavoro". Come in 'Il colpo di stato di banche e governi', del 2013, in cui questo "amico del lavoro", come lo descrive lo Spi-Cgil, sottolinea l'importanza di "riportare la finanza al servizio dell'economia reale, anzitutto creando occupazione".
Perché, sosteneva, "senza lavoro non c'è crescita". "Intellettuale rigoroso", come lo ricorda Nichi Vendola per il quale Gallino aveva rivelato di avere votato alle elezioni politiche del 2013, "al centro del suo impegno ci fu sempre la dignità del lavoro e della giustizia sociale", dice il leader di Sel. Presidente del Consiglio Italiano delle Scienze Sociali, dal 1979 al 1988, e dell'Associazione Italiana di Sociologia, dal 1987 al 1992, Gallino era socio dell'Accademia delle Scienze di Torino, dell'Accademia Europea e dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Ha diretto la rivista scientifica Quaderni di Sociologia e collaborato per numerosi quotidiani, tra cui Il Giorno, La Stampa e La Repubblica. L'università di Torino renderà omaggio al suo professore emerito con la camera ardente, che dovrebbe essere allestita martedì nell'Aula Magna dell'Ateneo. I funerali dovrebbero invece svolgersi mercoledì.