Il 'fattore C' di Renzi e Berlusconi Di Alberto Maggi
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Proprio quando le cose sembravano andare male. Proprio quando i sondaggi davano il Pd in calo e la fiducia del premier a picco, ecco la svolta. La crisi è finita e la ripresa accelera. E a dirlo non è il primo analista di Borsa che passeggia a Piazza Duomo per un caffè, ma l'austera e serissima Banca d'Italia. E così Matteo Renzi, ma anche Silvio Berlusconi che al capo del governo si è legato, lasciando a Matteo Salvini l'onere e l'onore dell'opposizione di Centrodestra, tirano un bel sospiro di sollievo. Vuoi vedere che grazie a Mario Draghi, e ad Angela Merkel che ha dato l'ok al QE della Bce nonostante il no della Bundesbank, davvero quest'anno il Pil sale dell'1% come ha detto ad Affaritaliani.it l'autorevole esperto di economia e di mercati finanziari Mario Spreafico? Se così fosse, ci sarebbero probabilmente i soldi per estendere gli 80 euro ai pensionati, per non aumentare l'Iva dal 2016 e soprattutto per un ulteriore taglio delle tasse sul costo del lavoro a favore di dipendenti e imprese. E, forse, alla fine anche la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, inizierà a calare. Alla vigilia dell'elezione del Capo dello Stato, il premier Renzi sfodera un considerevole 'fattore C'. Complimenti.