
Melfi, si riparte nel 2014. I dirigenti della Fiat e i sindacati hanno firmato l'accordo per la ristrutturazione della fabbrica del gruppo dove, dal 2014, saranno prodotti due nuovi modelli, al termine di un periodo di cassa integrazione straordinaria a rotazione durante il quale, comunque, la produzione della Punto continuerà. L'accordo prevede che la prossima settimana azienda e sindacati presentino l'intesa alla Regione Basilicata, permettendo così il definitivo avvio per le procedure per il pagamento della cassa integrazione. A tale proposito, i circa cinquemila dipendenti della fabbrica lucana, a partire dal prossimo 11 febbraio e fino al 31 dicembre 2014, faranno periodi di lavoro, per la produzione della Punto, e di cassa integrazione a rotazione del tutto equilibrati nella durata.
Poi entreranno in produzione la 500 X e il mini suv Jeep. I lavori di innovazione dello stabilimento riguarderanno in particolare i reparti di lastratura, verniciatura e montaggio, per i i quali la Fiat - secondo quanto si è appreso - utilizzerà strumentazioni ancora più moderne di quelle dello stabilimento di Pomigliano (Napoli). Il 20 dicembre nello stabilimento erano giunti i vertici del gruppo e il premier Monti, che nell'occasione aveva ricevuto l'appoggio di Sergio Marchionne alla sua salita in politica.
Nell'area di montaggio dell'impianto, per la presentazione dei due primi minisuv dello stabilimento lucano, Monti aveva ricevuto gli applausi dei dipendenti, del presidente John Elkann e dell'amministratore delegato alla presenza anche dei leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Assente, invece, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in polemica con il gruppo torinese per la gestione delle risorse umane. Monti aveva detto che proprio da Melfi nasceva un nuovo rapporto tra la Fiat e l'Italia.