
I numeri di Chrysler parlano chiaro: la Cenerentola di Detroit è tornata a macinare profitti. Dopo aver riportato in nero lo scorso anno i conti della controllata americana (a 183 milioni), il motore della gestione Fiat fa balzare gli utili di Chrysler a 1,7 miliardi di dollari, un risultato che ha consentito al Lingotto di superare ampiamente le stime.
Le vendite mondiali di Chrysler
hanno raggiunto infatti quota 2,2 milioni nel 2012, in rialzo del 18% rispetto all'anno precedente quando erano state pari a 1,9 milioni.
Nel quarto trimestre del 2012 l'utile netto di Chrysler è stato di 378 milioni mentre i ricavi sono saliti a 17,2 miliardi rispetto ai 225 milioni registrati nel 2011 (533.000 rispetto a 470.000 nello stesso periodo del 2011 le vendite globali nel quarto trimestre). Per l'intero esercizio, i ricavi Chrysler sono cresciuti del 20% a 65,8 miliardi di dollari da 55 un anno prima, "grazie soprattutto ad un aumento nelle consegne di veicoli", ha precisato la casa automobilistica torinese.
L'utile operativo è salito a 2,9 miliardi nel 2012 in rialzo del 47% sull'anno precedente mentre nel trimestre e' aumentato del 40% a 711 milioni. Il debito industriale netto al 30 dicembre del 2012 risulta pari a 1 miliardi di dollari, evidenziando "un miglioramento di 1,9 miliardi rispetto ad un anno prima".
"Siamo soddisfatti per l'aver ottenuto forti risultati finanziari nel 2012 e l'impresa che stiamo facendo non è completa", ha commentato l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne. "Ci prendiamo solo un momento di pausa per per gioire dei nostri risultati - ha aggiunto - ma non ci fermeremo". E per il 2013? Marchionne punta ancora in alto. La Chrysler mira infatti a chiudere il 2013
con utili in salita a 2,2 miliardi di dollari (sa 1,7 mld).