
Royal Bank Of Scotland si prepara a pagare multe per complessivi 400 milioni di sterline (circa 470-475 milioni di euro) al seguito del coinvolgimento di alcuni dipendenti dell'istituto nello scandalo relativo alla manipolazione del tasso Libor, usato dalle banche come parametro per prestarsi denaro a vicenda sul mercato interbancario.
L'annuncio del patteggiamento tra l'istituto, controllato (con l'81,15% del capitale complessivo) dal Tesoro di Sua Maestà, e le autorità di controllo britanniche e statunitensi dovrebbe giungere a giorni ma Rbos potrebbe limitarsi ad ammettere di dover pagare "sanzioni significative" per chiudere la vicenda, senza fornire cifre in dettaglio secondo quanto segnalano oggi alcune fonti.
Di certo lo scandalo Libor è destinato a rimanere impresso nella memoria di molti dei sette istituti coinvolti dalle indagini (oltre all'Icap, intermediario finanziario specializzato nelle transazioni interbancarie che ha ammesso una decina di giorni fa di essere stato fatto oggetto d'indagine dalla Fsa), visto che con quella di Rbos saliranno a tre le maxi multe già comminate, dopo che Barclays era stata obbligata a pagare 450 milioni di dollari di multa e Ubs aveva pagato 1,5 miliardi di dollari.
Da notare come rispetto alle cifre circolate ancora pochi giorni or sono (780-800 milioni di dollari) le ultime indiscrezioni (equivalenti a 625-630 milioni di dollari) sembrano comportare uno "sconto" di circa 150 milioni di dollari (circa il 20% in meno del massimo ipotizzato).
Non è tuttavia finita qui, visto che in parallelo alle indagini sul tasso Libor la Commissione Ue ha avviato anche un'inchiesta analoga sulle eventuali manipolazioni del tasso Euribor, che ha finito col coinvolgere 12 dei 50 istituti che partecipano giornalmente alla fissazione di questo tasso di riferimento, preso a benchmark da tutte le principali emissioni a tasso variabile private o pubbliche, oltre che come parametro su cui costruire i tassi variabili di mutui e prestiti per imprese e famiglie. In questo secondo caso indiscrezioni mai smentite hanno parlato di un possibile coinvolgimento in particolare di Barclays, Deutsche Bank, Credit Agricole e Societe Generale.