Partenza poco mossa per gli indici della Borsa di Milano: Ftse All -0,14%, Ftse Mib -0,06%. Lo spread tra i Btp decennali e titoli omologhi tedeschi si attesta a 260 punti, tre sotto il livello di chiusura di ieri. Il rendimento è al 4,29%. Il differenziale Bonos/Bund scende a 347 punti, per un tasso del 5,16%.
Continua l'impennata dell'euro che vola sopra 1,36 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,3625 dollari, dopo un nuovo top da 14 mesi di 13632 dollari. L'euro/yen scivola ai massimi dall'aprile 2010 a 125,77 e dollaro/yen ai massimi dal giugno 2010 a 92,29. La debolezza della divisa nipponica è legata alle attese di nuovi allentamenti monetari in Giappone. In compenso l'euro si rafforza, mentre la crisi del debito sembra allontanarsi e i capitali globali tornano in Europa.
Dall'Asia arrivano segnali contrastanti. Buone notizie dalla borsa di Tokyo, che infila la dodicesima settimana positiva consetiva, la serie positiva più lunga dal 1959. L'indice Nikkei termina la sua corsa con un aumento dello 0,47% a 11.191,34 punti, mentre la settimana si chiude positiva del 2,4%. Il Giappone incassa il dato negativo sulla disoccupazione di dicembre, al 4,2%, in crescita di un punto percentuale rispetto a novembre. Nel 2012, comunque, il tasso si attesta al 4,3%, in calo rispetto al 4,6% del 2011.
Agrodolci sono anche i dati sulla produzione industriale cinese: l'indice pmi calcolato dal governo registra una leggera contrazione e passa dai 50,6 punti di dicembre a 50,4. L'indice pmi calcolato da Hsbc, al contrario, segnala un rialzo a 52,3 punti, il top da due anni. In entrambi i casi è stata comunque superata la quota 50, che è il confine tra una fase di espansione e una di contrazione dell'economia.