Chiusura poco mossa e contrastata per le principali europee, in una giornata che vede sfumare l'euforia per l'intesa al Congresso 'fiscal cliff', dopo i dubbi espressi dal Fmi dalle agenzie di rating in merito a un accordo che lascia parecchi nodi insoluti in termini di politica fiscale, a partire dall'aumento del tetto del debito. In lieve rialzo l'Ftse 100 di Londra, che guadagna lo 0,33% a 6.047,34 punti. Sopra la parita' anche l'Ftse Mib di Milano, in progresso dello 0,1% a 16.909,83 punti. Negativi il Dax di Francoforte, giu' dello 0,29% a 7.756,44 punti e il Cac 40 di Parigi, che arretra dello 0,34% a 3,721,17 punti. Maglia nera a Madrid, dove l'Ibex scende dello 0,52% a 8.403,4 punti.
Sceso sotto i 278 punti lo spread Btp-Bund. Sul paniere principale milanese, contrastati bancari, energetici e industriali. Bene Impregilo, Finmeccanica ed St.
Se ieri è stato il momento dell'euforia, oggi è quello degli atti formali. Il presidente americano Barack Obama ha promulgato l'American Taxpayer Relief Act, ovvero la legge approvata dal Congresso Usa per evitare il fiscal cliff. Lo ha annunciato la Casa Bianca. Il decreto, che aumenta le tasse per coloro che guadagnano oltre 450.000 dollari e rinvia le decisioni sulla spesa di due mesi, e' stato firmato direttamente dalle Hawaii, dove Obama si trova in vacanza con la sua famiglia, attraverso la tecnica dell''autopen', la penna automatica. Come già affermato dal presidente degli Usa, anche secondo il portavoce dell'Fmi, Gerry Rice, "c'è' ancora molto da fare per riportare i conti pubblici americani ad un livello di sostenibilita' senza compromettere la ancora fragile ripresa''. Bisognerebbe ''approvare al più presto possibile un piano che assicuri sia un aumento delle entrate che il contenimento della spesa nel medio termine''.
Nella seconda metà del 2013 si arriverà a quasi 20 milioni di disoccupati nell'eurozona. A indicarlo è uno studio di Ernst & Young pubblicato in Germania. Dal 2010, in tre anni, sono 15,9 milioni le persone che hanno perso il lavoro nella zona euro. La crisi nel 2013 continuerà a punire il mercato del lavoro. "L'eurozona affronterà un altro anno difficile", ha segnalato Ernst & Young, che prevede una contrazione dello 0,2% dell'economia dei 17 paesi dell'euro, dopo aver toccato il -0,4% nel 2012. Pronostici particolarmente negativi per la Grecia. Il rapporto prevede che l'economia ellenica si contragga di un 4,3% nel 2013 e che il tasso di disoccupazione raggiungerà il 28% circa. Ma la situazione della Spagna non è certo più rosea. Ernst & Young stima la disoccupazione al 27%.