
Greco accelera sul dossier Ppf per prepararsi ad accogliere il pieno applauso dei mercati quando lunedì prossimo alzerà il velo sul nuovo piano industriale delle Generali.
Con una nota diffusa a metà pomeriggio, la compagnia assicurativa di Piazza Duca degli Abruzzi ha fatto sapere di aver convocato per le 18 un consiglio di amministrazione straordinario con all'ordine del giorno la ridefinizione dell'alleanza con la holding del
finanziere ceco Petr Kellner che ha consentito al gruppo triestino di espandersi notevolmente nell'Est Europa.
Secondo alcune fonti finanziarie, l'amministratore delegato vorrebbe fornire ai consiglieri un'informativa sullo stato delle trattative per arrivare a un accordo con Kellner, trattativa delicata per il gruppo triestino visto che in gioco ci sono 2,5 miliardi di euro che Generali dovrebbe sborsare per mettere le mani sul 49% della joint venture di proprietà del finanziere ceco. Contratto per onorare il quale in passato gli addetti ai lavori hanno prospettato anche un aumento di capitale e su cui la Consob aveva acceso un faro.
L'accordo di joint venture scadrà a luglio 2014, ma Kellner ha in mano un'opzione put sulla sua quota che, in base alle clausole, potrebbe esercitare anticipatamente al verificarsi di alcuni avvenimenti. Non è detto che si arrivi alla conclusione di un'intesa già questa sera, ma è chiaro che Greco vuole accelerare l'operazione in vista del nuovo piano industriale che verrà presentato a Londra lunedì 14.
Secondo alcuni rumors, il dossier si sarebbe sbloccato prima di Natale, quando il management triestino, verificata l'intenzione comune di sciogliere in anticipo sui tempi la joint venture, ha analizzato le possibili evoluzioni del contratto al comitato esecutivo della compagnia che si è svolto il 7 dicembre a Milano. Una riunione che ha valutato positivamente le modalità previste per il riacquisto del 49% in mano a Kellner.
L'operazione, sempre secondo le indiscrezioni, potrebbe avvenire in due fasi: Generali, che ha chiuso poco mossa a Piazza Affari (-0,07%), potrebbe acquistare il primo 25% per 1,25 miliardi e solo successivamente mettere ancora mano al portafoglio per comprare il restante 24%.