
I conti delle banche americane scoppiano di salute. Goldman Sachs, il quinta istituto Usa, ha triplicato i propri utili nel quarto trimestre a 2,8 miliardi di dollari (5,60 dollari ad azione). L'incremento dei profitti è legato a guadagni sul valore di azioni e bond, all'aumento delle entrate per intermediazioni finanziarie e dal calo nelle spese per i compensi. Il fatturato è cresciuto in tutte le linee di business e complessivamente aumentato del 53% a 9,2 miliardi di dollari. I compensi sono scesi dell'11%, attestandosi al 21% delle entrate.
I risultati di Goldman Sachs bissano quelli diffusi da JP Morgan Chase. La più grande banca Usa, nel quarto trimestre ha visto balzare gli utili netti del 53%, a 5,69 miliardi di dollari (1,39 dollari ad azione). Le entrate nel settore dei mutui, con l'esclusione delle perdite sul riacquisto dei precedenti prestiti, crescono del 51% a 1,6 miliardi di dollari. "Continuiamo - dice l'amministratore delegato, Jamie Dimon - a vedere condizioni favorevoli nel nostro portafoglio prestiti al'ingrosso e forti prestazioni dei crediti nel portafoglio delle credit card".
Il cda ha deciso di dimezzare i bonus del ceo, Jamie Dimon, dopo l'inchiesta interna sul cosiddetto "London Whale" costato 6,2 miliardi di dollari per scommesse perse sui derivati. Di fatto il cda ha considerato Dimon "responsabile ultimo" delle perdite dell'ufficio di Londra. Nel 2012 la paga di Dimon è stata 11,5 miliardi di dollari, incluso un salario di 1,5 miliardi. L'anno scorso il ceo aveva incassato 23,1 miliardi di dollari e 21,5 miliardi di dollari di bonus.