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Economia
Il Credit Agricole muove sul Creval: Opa a 10,5€, sinergie per 150 milioni
Giampiero Maioli, Ceo del Credit Agricole Italia

I francesi del Credit Agricole rompono gli indugi e muovono per rafforzare la propria presenza in Italia, nuovo capitolo del risiko bancario tricolore che infiamma la Borsa. La scelta del target è caduta sul Credito Valtellinese, partner storico guidato da Luigi Lovaglio di cui ha già il 9,8% del capitale (attraverso Credit Agricole Assurances) e con cui ha intrecciato un'alleanza in campo bancassicurativo. Nel dettaglio, Credit Agricole Italia, l'istituto guidato dall'amministratore delegato Giampiero Maioli, di cui la banque verte controlla il 75,6% del capitale, ha annunciato un'Opa totalitaria cash a 10,5 euro per azione.

Il prezzo implica un premio del 21,4% rispetto ai valori di chiusura di venerdì e del 53,9% rispetto al prezzo medio ponderato degli ultimi sei mesi. L'esborso massimo per Credit Agricole Italia per arrivare al 100% del capitale del Creval sarà di 737 milioni. Il Credit Agricole Italia intende "procedere alla fusione per incorporazione di Credito Valtellinese in Credit Agricole Italia al fine di consentire un'effettiva integrazione delle proprie attività con quelle di Credito Valtellinese" e delisterà il titolo da Piazza Affari se supererà il 90% del capitale.

Lovaglio Creval
L'amministratore delegato del Credito Valtellinese Luigi Lovaglio

L'offerta, prosegue il comunicato, "sarà condizionata al raggiungimento da parte di Credit Agricole Italia di una partecipazione pari almeno al 66,7% del capitale sociale con diritto di voto di Credito Valtellinese, con la possibilità per l'istituto di rinunciare a tale condizione purchè abbia acquisito almeno il 50% più un'azione".

Altre condizioni includeranno, tra l'altro, "l'ottenimento delle autorizzazioni incondizionate da parte delle autorità competenti in materia di antitrust e l'astensione da parte di Credito Valtellinese di qualunque misura difensiva (sebbene autorizzata dall'assemblea degli azionisti)". L'intergazione delle due realtà "consoliderà la posizione del gruppo come banca commerciale numero sei in Italia (oltre 1,200 filiali), impegnata a servire al meglio i suoi 3 milioni di clienti, facendo leva su una cultura condivisa di continuo supporto alle comunità locali".

I francesi si aspettano che l'operazione produca un incremento dell'utile per azione al 2022 e che generi un Return on Investment (Roe) stimato superiore al 10% in 3 anni, basato solo su sinergie di costo e di funding. L'operazione permetterà la creazione di valore a lungo termine attraverso il progressivo crossselling con le linee di business di Credit Agricole.

Nel dettaglio, Credit Agricole Italia consoliderebbe il sesto posto nel mercato nazionale per masse gestite e amministrate e diventerebbe la settima per totale attivi e numero di clienti "raggiungendo una quota di mercato del 5% circa a livello nazionale in base al numero di filiali". In particolare per l'aggregazione del Creval porterebbe un "incremento della massa critica in aree complementari e adiacenti a quelle gia' servite e rafforzando la copertura locale della clientela, il significativo rafforzamento nel Nord Italia" con il "raddoppio della quota di mercato in Lombardia (dal 3% a più del 6%)", dove Credito Valtellinese opera con più del 40% delle proprie filiali, diventando la settima banca nella regione, con un significativo miglioramento nella più grande e ricca Regione italiana e, in particolare, a Milano. In più, ci sarà "aumento dimensionale in Piemonte, nelle Marche e nel Lazio e accesso a nuove Regioni, incluse le aree metropolitane più dinamiche della Sicilia, oltre che la Valle d'Aosta e il Trentino".

"Con questa operazione, i clienti e i colleghi di Credito Valtellinese otterranno accesso agli stessi prodotti e servizi finanziari tra i migliori del mercato di Credit Agricole Italia, beneficiando della dimensione, della solidità e della cultura innovativa e focalizzata sul cliente del gruppo Credit Agricole, e l'entità aggregata manterrà il proprio forte impegno a supporto dell'Italia e delle comunità locali", ha commentato Maioli.

"Credito Valtellinese condivide con noi molti dei valori di fondo che rappresentano la ragion d'essere di Credit Agricole Italia - ha notato da parte sua il presidente di Credit Agricole Italia Ariberto Fassati - Il radicamento sul territorio, l'attenzione alle comunita' locali e al tessuto sociale e imprenditoriale di riferimento, la valorizzazione delle persone, la sostenibilita' del modello di business. Con questa integrazione siamo convinti di poter creare valore aggiunto per tutti gli stakeholder", ha concluso.

Nella definizione dell'operazione Credit Agricole Italia è stata assistita da Jp Morgan Securities e Credit Agricole Corporate & Investment Bank come consulenti finanziari, nonchè da BonelliErede come advisor legale.

Per Maioli l'operazione consentirà di ottenere 150 milioni annui di sinergie. Si tratterà in particolare di sinergie di costo legate a "efficienze delle strutture centrali", nonchè di "importanti sinergie dal derisking che continueremo a fare in modo sostanziale". "Abbiamo incluso poco le sinergie di ricavo, che peraltro noi consideriamo interessanti - ha aggiunto Maioli - dato che vogliamo mantenerci prudenti nella definizione del piano". 

Il banchiere ha sottolineato come l'offerta lanciata sia "amichevole". "Abbiamo presentato l'operazione in apertura dei mercati questa mattina. Si tratta di un'operazione Italia su Italia: totalmente cash che non prevede contropartite in azioni. Abbiamo informato ieri sera il management e il presidente di Creval e inviato questa mattina una lettera al board per informarli dell'operazione. Abbiamo una collaborazione da più di 2 anni nella bancassurance con un orizzonte temporale a 15 anni. Tale accordo ha dato risultati positivi, ma volevamo sviluppare altre sinergie. Siamo entrati quindi nel capitale con una quota capitale del 5% per poi arrotondare tale partecipazione al 9,9% e negli ultimi giorni abbiamo definito un accordo per il pacchetto di azioni detenute da Algebris. Oggi siamo sopra al 15%".

"La banca valtellinese - ha aggiunto - ha intrapreso un percorso dopo l'aumento capitale da 700 milioni, con un Cet 1 che supera il 17%. Abbiamo comunicato a tutte le autorità l'operazione che consideriamo amichevole ed e' in grado di creare valore. Creval entrera' in un grande gruppo internazionale e cooperativo allo stesso tempo. Faremo investimenti in tecnologia, assumeremo altri giovani. Vogliamo lavorare in modo trasparente coi sindacati e abbiamo già avvertito i segretari generali delle organizzazioni sindacali".

L'operazione dovrebbe concludersi a maggio con l'ok dell'Antitrust che dovrebbe arrivare nel primo trimestre del 2021. "Sul fronte Antitrust non rileviamo quote di mercato che possano essere oggetto di cessioni, anche per una ragione storica: in Lombardia eravamo un po piu' deboli", ha concluso Maioli. 

Positivi gli analisti finanziari sul lancio dell'Opa dei francesi. Per Equita Sim l'offerta è attraente per gli azionisti di Credito Valtellinese, che, secondo gli stessi analisti, dovrebbero aderire all'Opa. In Equita quindi allineano il target al prezzo dell`offerta a 10,5 euro e passano a hold da buy in termini di raccomandazione. In Mediobanca Securities segnalano che dalla prospettiva di Credit Agricole, l'operazione su Creval ha senso sia a livello strategico che finanziario, ma non muove le lancette.

Pro-forma infatti la quota di mercato sarà al 5% a livello nazionale (in termini di filiali) e, nel lungo termine, gli esperti vedono ulteriori deal con Credit Agricole vista rafforzare ancora i suoi canali di distribuzione. Inoltre, cosa importante, l'impatto sul Cet1 negativo per 20 punti base non minaccerà la capacità di distribuire dividendi e ci sarà un'esclusione implicata di deal più grandi nel breve termine; cosa che potrebbe permettere un recupero del prezzo del titolo. Banca Akros infine ha alzato il target price di Creval da 8,4 euro a 10,5 euro, confermando ad accumulate il rating, in linea con il prezzo dell'offerta lanciata da Credit Agricola Italia. Creval +23,29% a 10,72 euro. 

A Milano gli occhi degli investitori sono puntati sui bancari: Creval si porta leggermente sopra il prezzo dell'opa lanciata da Credit Agricole (chiusura +23,7%), Unicredit (+3,39%) e Bper sono ben comprate sulle ipotesi di possibili fusioni, mentre soffre Banco Bpm (-3,71%) per cui c'è sul tavolo un'opzione in meno. 

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