Dopo i mesi neri post-lockdown, si intravede luce di rinascita nella città di New York. La pandemia, che aveva portato l’inventario delle proprietà disponibili sul mercato a 9.277, il numero più alto da maggio 2011, con un aumento di quasi il 56% rispetto all’inizio del 2020, sembra aver cambiato rotta. La conferma arriva dai dati del primo trimestre 2021. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, sono stati firmati 3.700 nuovi contratti di vendita a Manhattan, il numero più alto dal 2007, in aumento del 58% rispetto allo stesso periodo del 2020. Ad incidere è stato in particolare l’effetto combinato di tre fattori: prezzi significativamente ridotti (-12% rispetto al primo trimestre del 2020), tassi d’interesse ancora contenuti e diffuso ottimismo derivante da un piano vaccinale concreto ed efficiente
Anche i dati relativi all’inventario di mercato hanno offerto scenari positivi, facendo registrare un calo del 20% rispetto all’ultimo trimestre del 2020. “I dati del primo trimestre del 2021 sono particolarmente significativi perché ci consentono di comparare le condizioni attuali di mercato con quelle dell’ultimo periodo del 2020 che non ha risentito del Covid, che ha invece colpito New York da fine marzo in poi”, spiega Andrea Pedicini, broker immobiliare di Corcoran, società leader nell’intermediazione immobiliare della Grande Mela. “A spingere il numero delle vendite c’è innanzitutto il calo dei prezzi registrato a partire dal 2020” - fa notare Pedicini. “La dinamicità del mercato immobiliare di Manhattan ha consentito infatti ai venditori di incrociare velocemente le aspettative in termini di prezzo dei compratori, facendo così registrare tra gennaio e marzo il più alto numero di contratti di vendita dal 2007 a oggi”.
Restano molto positivi anche i dati legati al mercato degli affitti, con un aumento del 90% dei nuovi contratti di locazione registrato a marzo rispetto allo stesso mese del 2020: un incremento che s’inserisce nella scia di quanto già visto tanto a febbraio, con un +112% rispetto a febbraio 2020, quanto a gennaio con un +56% rispetto a gennaio 2020.
“Si tratta del segnale più evidente che le persone stanno tornando in città, anche in questo caso attratte da canoni di locazione decisamente vantaggiosi, con prezzi in calo mediamente del 15-20% rispetto a prima della pandemia. Ciò mette a dura prova la tesi dei detrattori di New York, per i quali lo ‘svuotamento’ della città registrato nei mesi scorsi veniva dato per definitivo”, afferma Pedicini, che a New York rappresenta e gestisce i portafogli immobiliari di molti investitori italiani. “I prezzi, ribassati in media del 10-15% rispetto al picco di mercato precedente, sono destinati a rimanere tali almeno fino all’estate. Questo, inserito in un contesto macroeconomico in netto miglioramento dal 2021 in poi, crea le condizioni migliori per l’investitore di medio-lungo termine”, conclude Pedicini.
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