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Economia
Le proteste "zero Covid" in Cina affossano le Borse: Milano si tinge di rosso

Proteste "zero Covid" in Cina, Borse Ue negative. Petrolio ai minimi da un anno 

Apertura di settimana decisamente negativa per le Borse europee. In particolare pesano le crescenti proteste popolari in Cina contro le restrizioni Covid. Proteste che possono portare anche a ingenti danni economici, con la paura che travolge gli investitori, soprattutto in relazione al petrolio. Negli Stati Uniti, infatti, Wti e Brent crollano, sul timore di una domanda di greggio sempre più bassa. Poco mosso, invece, il prezzo del gas, attorno ai 120 euro al megawattora. In giornata l'euro vola fino a 1,0497 dollari, a un soffio da 1,05, ai massimi da fine giugno.

A Milano il Ftse Mib cede l’1,12% e chiude a 24.440,88 punti. Cresce ancora lo spread tra Btp e Bund tedeschi, attestandosi attorno ai 193 punti base. In leggera salita anche il rendimento del titolo decennale, attorno al 3,91%.

Sul listino principale di Piazza Affari in positivo Banca Mediolanum (+0,56%), che si distingue tra i bancari. Con il segno più anche Iveco (+1,47%), Leonardo (+0,84%) e Amplifon (+0,50%).

In coda, invece, i petroliferi. Saipem perde il 3,32%, Eni l’1,96%, Tenaris il 2,72%. Male anche i bancari e quasi tutti gli industriali. Perdono terreno Azimut (-1,29%), Stm (-2,16%), A2a (-2,45%), Intesa Sanpaolo (-1,97%) Unicredit (-0,18%) e Banco Bpm (-1,17%). Debole anche Tim (-1,20%), viste le indiscrezioni di stampa che parlano di un'archiviazione definitiva dell'accordo con Cassa depositi e prestiti sulla rete unica. Il dossier è nelle mani del governo e questi dovrebbero essere giorni decisivi per il futuro del progetto.

A Milano il Ftse Mib cede l’1,12% e chiude a 24.440,88 punti. Cresce ancora lo spread tra Btp e Bund tedeschi, attestandosi attorno ai 193 punti base. In leggera salita anche il rendimento del titolo decennale, attorno al 3,91%.

Sul listino principale di Piazza Affari in positivo Banca Mediolanum (+0,56%), che si distingue tra i bancari. Con il segno più anche Iveco (+1,47%), Leonardo (+0,84%) e Amplifon (+0,50%).

In coda, invece, i petroliferi. Saipem perde il 3,32%, Eni l’1,96%, Tenaris il 2,72%. Male anche i bancari e quasi tutti gli industriali. Perdono terreno Azimut (-1,29%), Stm (-2,16%), A2a (-2,45%), Intesa Sanpaolo (-1,97%) Unicredit (-0,18%) e Banco Bpm (-1,17%). Debole anche Tim (-1,20%), viste le indiscrezioni di stampa che parlano di un'archiviazione definitiva dell'accordo con Cassa depositi e prestiti sulla rete unica. Il dossier è nelle mani del governo e questi dovrebbero essere giorni decisivi per il futuro del progetto.

 

Proteste in Cina, anche lo spread sale a 192 punti 

Sul mercato valutario, l'euro si muove in rialzo. La divisa unica europea avanza in zona 1,0465 contro il dollaro e a quota 144,60 contro lo yen. A circa 138,20 il cambio tra il biglietto verde e la controparte giapponese.   Si allarga lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi. Il diffrenziale si colloca a 192 punti, contro i 187 della chiusura di venerdì. Il rendimento dei titoli italiani sale al 3,918%. I prezzi del petrolio viaggiano in forte calo e sono scesi quasi ai minimi sull'onda delle proteste in Cina per la politica zero Covid che alimentano le preoccupazioni riguardo alla domanda.  I future sul Brent cedono il 3,39% a 80,79 dollari al barile mentre quelli sul Wti perdono il 3,10% a 73,91 dollari al barile.

 

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