
Una conferma per "tutta l'attuale occupazione del Gruppo Fiat" e per gli stabilimenti in Italia, in primis Mirafiori, arriva da parte dell'amministratore delegato Sergio Marchionne, nel corso dei novanta minuti di intervista con Ezio Mauro, il direttore di Repubblica. Sullo stabilimento torinese, Marchionne ha detto: "non si chiude. Si faranno auto di lusso sia per Alfa che per Maserati". Sara' questa, dice, la nuova frontiera. Nel corso dell'intervista, a conclusione della due giorni di Repubblica sul lavoro, Marchionne ha sottolineato anche che "lo sbaglio pi' grande della mia carriera in Fiat e' stato avere annunciato Fabbrica Italia", confermando ancora una volta che "le scelte sono state condivise con la famiglia. E li ringrazio per questo, perche' senza di loro, senza il loro impegno la Fiat non ci sarebbe". Un'intervista a tutto campo, in cui non e' mancato uno sguardo alla politica italiana ed alle imminenti elezioni, "la scelta la devono fare gli elettori, non la posso fare io. Io vedo pregi e difetti in molti, non e' una scelta facile". Con tanto di 'identikit' sul futuro premier, "deve essere una persona seria che prenda gli impegni e li rispetti ed, inoltre, mi deve dipingere un futuro in cui credo", ed in cui due sono stati principalmente gli obiettivi delle 'frecciate' dell'ad del Lingotto, il leader della Fiom Maurizio Landini ed i tedeschi della Volkswagen. "Faccio fatica a pronunciare quel nome, - ha detto Marchionne riferendosi alla casa automobilistica tedesca- mi devo allenare ogni mattina". E alla domanda se faccia piu' fatica a pronunciare il nome Landini o Volkswagen, Marchionne ha risposto: ''dal punto di vista produttivo Volkswagen". Marchionne ha quindi rimandato al mittente la proposta di Landini di un confronto, perche', ha osservato: "credo sia estremamente presuntuoso che un sindacato pretenda che si apra un tavolo di confronto quando tutti gli altri sindacati hanno scelto di adottare, di condividere con noi, un certo percorso". "Consiglierei - ha aggiunto - di trovare un metodo per collaborare con gli altri e di presentarsi in maniera compatta, conviene a tutti quanti. Io sono la parte sbagliata, non c'entro io". E sul leader della Fiom ha poi rincarato la dose: ""non so quando Landini sia stato eletto, ma fino alla sua entrata non ho avuto nessun problema con la Fiom".