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Economia
Mes, linea di credito fino al 2% del Pil. Accordo Parigi-Berlino sul piano Ue

Germania e Francia hanno raggiunto un accordo sul piano a breve termine per fronteggiare la crisi del coronavirus. Le proposte saranno sottoposto all'esame dell'Eurogruppo di martedi' prossimo. Lo riferisce l'agenzia di stampa tedesca Dpa. L'accordo prevede la possibilita' per gli Stati di ricorrere a una linea di credito del Mes fino al 2% del proprio Pil, l'intervento della Bei per garantire fino all'80% dei prestiti a breve termine delle banche e il ricorso al bilancio Ue con risorse da destinare a misure contro la disoccupazione.

La notizia dell'accordo tra Berlino e Parigi sembra confermare quanto appreso nel pomeriggio a Bruxelles al termine delle discussioni tra gli sherpa dei ministri delle Finanze all'Euro Working Group su un accordo politico alll'Eurogruppo di martedi' prossimo sul pacchetto di tre misure per reagire alla crisi economica provocata dal Coronavirus. Per il momento sembra esclusa, invece, la possibilita' di un compromesso sui Coronabond o il Fondo di debito comune proposto dalla Francia. Il lavoro tecnico all'Euro Woking Group sulla linea di credito a condizioni rafforzate (Eccl) del Mes avrebbe quindi fatto passi avanti sostanziali. Nessuno Stato membro si e' opposto alle Eccl, tuttavia resta ancora del lavoro da fare sulle modalita' di attivazione del meccanismo. Una nuova riunione in teleconferenza degli sherpa dei ministri delle Finanze e' programmata lunedi', alla vigilia dell'Eurogruppo. Ci sarebbe ampio sostegno su una condizionalita' "light": per accedere alla linea di credito gli Stati membri dovrebbero firmare un memorandum di intesa impegnandosi a destinare le risorse all'emergenza sanitaria e economica e a rispettare il Patto di Stabilita' e Crescita. Poiche' le regole del Patto di Stabilita' sono sospese, per il momento non ci sarebbero condizioni in termini di deficit e debito. Una volta superata la fase piu' acuta della crisi economica, quando le regole del Patto torneranno pienamente in vigore, gli Stati membri dovrebbero rispettare gli obiettivi di bilancio per rientrare sotto i limiti di deficit e debito. Anche il meccanismo di monitoraggio sarebbe "light", limitandosi al coinvolgimento della Commissione e del Mes senza ricorrere alla formula della Troika. L'ammontare delle risorse da destinare alle linee di credito dovrebbe aggirarsi attorno ai 230-240 miliardi (circa il 2% del Pil).

L'Eurogruppo del 7 aprile potrebbe discutere anche di un nuovo strumento interno al Mes, da affiancare alla linea di credito, anche se finora non c'e' stato un negoziato all'Euro Working Group: introdurre uno strumento di liquidita' rapida (Rapid Liquidity Instrument) da 80 miliardi per sostenere i costi sanitari e economici della risposta all'emergenza Coronavirus. Secondo una fonte, si tratterebbe di un concetto ancora "embrionale", che eventualmente sara' sviluppato nelle prossime settimane. Le altre due misure su cui sta emergendo un consenso in vista dell'Eurogruppo di martedi' sono un potenziamento del ruolo della Banca Europea per gli Investimenti, che dovrebbe destinare 200 miliardi alla liquidita' per le imprese, e lo strumento "SURE" proposto dalla Commissione, che dovrebbe raccogliere 100 miliardi sui mercati per aiutare gli Stati membri a finanziare cassa integrazione e sussidi di disoccupazione. Nessun passo avanti, invece, e' stato fatto sui Coronabond e la mutualizzazione del debito. "E' una linea rossa per Olanda e Germania", spiega una fonte. La proposta della Francia di un Fondo ad hoc temporaneo che emetta titoli comuni potrebbe finire direttamente sul tavolo dei capi di Stato e di governo.

Coronavirus, Germania: No coronabond, ma Mes senza condizioni insensate - "Il mio suggerimento è di utilizzare gli strumenti esistenti in modo rapido ed efficace e di dare una risposta europea comune". E' quanto sostiene il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, che respinge l'ipotesi di mutualizzazione del debito, i cosidetti coronabond. "L'Italia vuole una forte risposta europea alla pandemia, giustamente, e dovrebbe essercene una", ha spiegato ai quotidiani del gruppo Funke, "non dovrebbero esserci condizioni insensate, come talvolta accadeva in passato". "Non ci sarà una troika nel paese che detta come fare politica", ha aggiunto Scholz. Il ministro delle Finanze tedesco propone tre pilastri: gli Stati membri dovrebbero avere l'opportunità di prendere in prestito dal Meccanismo europeo di stabilità (Mes) "un importo pari al due percento della loro performance economica", "per l'Italia sarebbero circa 39 miliardi di euro". Inoltre, la Banca europea per gli investimenti dovrebbe essere in grado di prestare "50 miliardi di euro a società che ne hanno urgentemente bisogno". Terzo, i membri dell'Ue dovrebbero essere sostenuti nell'affrontare la disoccupazione in rapida crescita. "La Commissione europea ha appena avanzato proposte che mi ricordano la mia idea di riassicurazione della disoccupazione", ha affermato Scholz.

Coronavirus: Salvini, ricorso a Mes? Crimine contro italiani - "Ancora il Mes. Pare che l'Europa vada in questa direzione e, a quanto dicono a Bruxelles, nessuno Stato si sta opponendo. Sarebbe gravissimo, sarebbe un crimine contro gli Italiani: il governo che dice?". Lo scrive su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini.

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