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Economia


 

Merkel Davos (5)
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Monti gioca ancora la carta della credibilità internazionale, un jolly da calare in Italia che può risultare decisivo per far pendere in suo favore l'ago della bilancia del consenso degli elettori del Centrodestra e mettere definitivamente fuorigioco Silvio Berlusconi. Proprio quella credibilità che il Professore ha riportato a Palazzo Chigi dopo che lo spread dei Btp era salito pericolosamente a un soffio da 600 punti base sui Bund e costretto il Cavaliere a rimettere a fine 2011 il mandato nelle mani del Capo dello Stato.

Se stamattina ha usato non a caso il riferimento alla "reputazione del nostro Paese (ora attendibile, anche finanziariamente) che rispetto al novembre 2011 è stata ripristinata", sottolineando di fronte agli stati generali dell'Istituto del Commercio Estero l'attivismo in sede estera dei ministri del suo governo, Monti farà il bis la prossima settimana partecipando (dal 23 al 27 gennaio) al World Economic Forum, tradizionale appuntamento di inizio anno in cui il gotha della finanza internazionale e i capi di Stato e di governo delle più importanti economie del mondo s'incontrano per confrontarsi sui temi della congiuntura economica. Un'occasione da non farsi sfuggire visto che nella piccola cittadina situata sulle montagne svizzere a un passo dal confine italiano, Monti vedrà anche la collega tedesca Angela Merkel, il primo ministro britannico David Cameron e il premier russo Dmitry Medvedev.

Monti approfitterà del prestigioso palcoscenico per raccogliere ancora gli attestati di stima e di riconoscenza sul ruolo che l'Italia ha esercitato nel far uscire l'Europa dal momento più drammatico della crisi dell'Eurodebito. Attestati e complimenti da far rimbalzare nel nostro Paese in campagna elettorale, proprio ora che i pezzi da 90 del Ppe hanno appena fatto un endorsement in suo favore. Chissà se anche Angela Merkel, come fece per Nicolas Sarkozy nei confronti dello sfidante Francois Hollande in occasione delle Politiche francesi, si schiererà apertamente in favore di Monti. Con un viatico della Cancelliera ottenuto sul quel palcoscenico, il Professore ridicolizzerebbe il teorema di Berlusconi sulla congiura, facendo capire in Italia che la credibilità internazionale è una skill obbligatoria per qualsiasi candidato che voglia andare a sedersi sulla poltrona di Palazzo Chigi.  

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