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Al via i lavori del World Economic Forum di Davos. Una due giorni intensa di incontri, tra 'special address' su come gestire l'economia nei momenti di avversità e incontri con la business community presente. Come governare la crisi e in che modo le economie mondiali potranno mettere in atto quel 'Resilient dynamism', dinamismo con capacita' di tenuta, necessario per riprendere le redini del pianeta saranno i temi chiave di questa 43esima edizione.

Uno dei primi 'specila address' è stato quello di Mario Monti. Il presidente del Consiglio italiano ha sottolineato i progressi degli ultimi mesi: "Le circostanze sono molto diverse dal mio insediamento. Oggi l'atmosfera che circonda l'Italia è cambiata, è un Paese rispettato e si crede nella sua capacità di riprendersi". Le "difficile scelte" del suo esecutivo porteranno alla crescita, sostiene Monti, "nella seconda metà del 2013". Anche se serviranno ''due, tre anni per vedere i frutti delle riforme".

Ma, anche dal palco globale di Davos, Monti non scorda la campagna elettorale. Parla anche del suo impegno diretto in politica, garantendo che "l'Italia non guarderà indietro" ma anche che per questo "occorrono azioni ed è per questo che ho scelto di fare una cosa che considero contro la mia natura e probabilmente anche contro il mio interesse personale, guidare una lista durante le prossime elezioni perche' credo che ci sia bisogno di una nuova forma politica, oltre alle vecchie coalizioni tradizionali". Di qui l'appello alle "forze piu' dinamiche della societa' di sostenere un programma di riforme".

Prima di iniziare il suo discorso, Monti ha incontrato la 'community' italiana partecipando al 'Business interaction group on Italy', occasione per scambiare opinioni e punti di vista con i manager italiani.

Il premier parteciperà anche all'incontro con l'International Business Council, per un'analisi sull'Europa in base ai dati emersi nell'ultimo Global Competitiveness report, per terminare la con una cena offerta dal presidente del Forum, Klaus Schwab ai capi di stato e di governo, alle organizzazioni internazionali e ai membri del Wef.

Tra domani e domenica 27 gennaio nella cittadina grigionese sono attesi circa 40 capi di Stato e di governo, fra cui la tedesca Angela Merkel, il britannico David Cameron e il russo Dmitri Medvedev, che all'inizio dell'anno ha assunto la presidenza del G20. E' prevista la presenza di circa 2500 leader dell'economia e della politica, tra cui il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) Pascal Lamy, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, il presidente della Banca nazionale svizzera Thomas Jordan. Intanto il resort svizzero e' blindato: ci sono in media 3300 soldati attivi giornalmente per garantire la sicurezza e complessivamente, scrivono i giornali locali, sono previsti 51.000 giorni di servizio, per un costo di 28,5 milioni di franchi, ha indicato il capo dello Stato maggiore di condotta dell'esercito Jean-Marc Halter.

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