Il presidente dell'Abi Patuelli: "Prestiti giù a causa dell'industria"
Di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Qe alle porte, Pil che nell'ultima parte del 2014 ha finalmente interrotto la caduta libera dopo la lunga serie di trimestri in calo e condizioni favorevoli internazionali come il prezzo del petrolio in calo e l'euro in picchiata sul dollaro. Ma, nonostate questo scenario, gli ultimi dati della Banca d’Italia hanno mostrato ancora un calo (del 2%) dei finanziamenti al settore privato: imprese (-3%) e famiglie (-0,4%). Come mai? Affaritaliani.it lo ha chiesto al presidente dell'Associazione bancaria italiana (Abi) Antonio Patuelli. Che spiega: "Il dato di febbraio dei prestiti è collegato al dato di febbraio della produzione industriale che era in calo. Poi, c'è un altro fattore..."
Nonostante la politica monetaria ultraespansiva della Bce e gli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce alle porte, gli ultimi dati della Banca d’Italia mostrano ancora un calo del 2% dei finanziamenti al settore privato, con quelli alle famiglie scesi dello 0,4% mentre verso le imprese sono diminuiti del 3%. La discesa del credito iniziata con la crisi sembra non avere fine...
"Il dato di febbraio dei prestiti è collegato al dato di febbraio della produzione industriale che era in calo. Poi c'è da ricordare un'altro fattore".
Quale?
"Febbraio è notioriamente un mese atipico, perché ha meno giorni degli altri. Vediamo e aspettiamo il dato di marzo. I germogli di ripresa si vedono nella quotidianità".
A marzo sono partite le operazioni di quantitative easing di Mario Draghi, dovremmo vederne gli effetti sui bilanci bancari...
"Sì, ma si tratta di effetti indiretti, perché riguardano in primis il debito pubblico. Poi, però, occorre che passi un po' di tempo".
Quindi, quando rivedremo una ripresa sostenuta dei prestiti delle banche al settore delle imprese e alle famiglie?
"Il credito tornerà a salire man mano che le imprese lo chiederanno, così come le famiglie, con i mutui, riceveranno i prestiti".