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Economia
Petrolio, prezzo in calo per timore che diminuisca la domanda

I prezzi del petrolio invertono la rotta rispetto alle ultime sessioni e sono in calo sulla scia dei timori che la crescita della domanda di greggio scenda. Ma sono molti i fattori che stanno determinando un ribasso dei prezzi dell'oro nero.

Intanto le maggiori economie soffrono per l'inflazione e i problemi delle catene di approvvigionamento, anche se i prezzi in aumento per i combustibili per la produzione di energia come il carbone e il gas naturale hanno limitato le perdite, mentre il dollaro si sta apprezzando in modo notevole in vista delle nuove mosse della banca centrale. I future sul greggio Brent scendono dello 0,36% a 83,12 dollari al barile, quelli sul Wti perdono lo 0,37% a 80,34.

Entrambi i contratti hanno ridotto le perdite dopo essere scesi fino a 70 centesimi in precedenza, quando la Cina, il piu' grande importatore di greggio del mondo, ha rilasciato dati che mostrano che le importazioni di settembre sono scese del 15% rispetto a un anno prima.

Tuttavia, la Cina, insieme all'Europa e all'India, resta in difficoltà a causa delle carenze di carbone e gas naturale che hanno spinto i prezzi dei combustibili necessari a generare elettricità. Ed infatti nel gigante asiatico i prezzi del carbone sono schizzati a livelli record e non hanno di certo aiutato le recenti inondazioni nella provincia Shanxi, la principale produttrice di carbone.

L'offerta insomma e' diventata ancora piu' limitata, proprio nel momento dei nuovi sforzi di Pechino per liberalizzare i prezzi dell'energia. In questo scenario, prevedono gli analisti come Howie Lee, della banca Ocbc di Singapore, la Cina probabilmente comprera' piu' greggio nei prossimi mesi "perche' cerca di risolvere la sua crisi energetica in ogni modo possibile e il diesel puo' fornire un po' di sollievo".

Oltre alla Cina, a far calare il prezzo del petrolio le nuove stime di crescita del Fondo Monetario Internazionale, piu' pessimiste per gli Stati Uniti e per altre grandi economie sulla scia delle preoccupazioni che le interruzioni della catena di approvvigionamento e le pressioni sui costi stiano frenando la ripresa economica globale post-pandemica.

Last but not least, il dollaro forte, scambiato vicino ai massimi da un anno, ha anche pesato sui prezzi del petrolio, in quanto rende il greggio piu' costoso per coloro che detengono altre valute. Tuttavia, gli osservatori sono ancora concentrati sul fatto che l'impennata dei prezzi del gas e del carbone portera' ad una maggiore domanda di prodotti petroliferi per la produzione di energia.

Il mercato e' anche in attesa dei dati sulle scorte di petrolio degli Stati Uniti, ritardati di un giorno dopo la festa del Columbus Day di lunedi'. Si stima che le scorte di benzina sono aumentate di circa 100.000 barili, mentre le scorte di distillati, che includono gasolio, olio combustibile e jet fuel, sono scese di circa 1 milione di barili. Oggi anche l'Opec dovrebbe rilasciare il suo nuovo report che includera' le nuove stime.

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