Pil, altro che Paese finito: l'Italia cresce più di Francia e Germania. Giorgetti: "Efficaci le nostre politiche" - Affaritaliani.it

Economia

Pil, altro che Paese finito: l'Italia cresce più di Francia e Germania. Giorgetti: "Efficaci le nostre politiche"

L'economia del Belpaese cresce nel primo trimestre del 2025

di redazione economia

Cresce il PIl, l'Italia meglio dei cugini Francia e Germania

Nel primo trimestre di quest'anno il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al primo trimestre del 2024. E' quanto stima l'Istat. Il primo trimestre del 2025 ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al primo trimestre del 2024.

"Nel primo trimestre 2025 l’economia italiana registra una crescita dello 0,3% in termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali. La misura è quella del Pil espresso in valori reali corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Il risultato fa seguito ai segnali, anch’essi positivi, del quarto trimestre 2024, quando la crescita congiunturale risultava dello 0,2% (rivista al rialzo dallo 0,1% diffuso a marzo 2025) e quella tendenziale dello 0,5%". E' il commento dell'Istat alla stima preliminare del Pil del 1° trimestre.

E in Europa…

L’Italia cresce più di Germania e Francia. Nel primo trimestre, il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,4% nell'area dell'euro e dello 0,3% nell'Ue, rispetto al trimestre precedente, secondo una stima preliminare pubblicata da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea. Nel quarto trimestre del 2024, il Pil era aumentato dello 0,2% nell'area dell'euro e dello 0,4% nell'Ue.

Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, il Pil destagionalizzato è aumentato dell'1,2% nell'area dell'euro e dell'1,4% nell'Ue nel primo trimestre, dopo il +1,2% nell'area dell'euro e il +1,4% nell'Ue registrati sempre nel trimestre precedente.

Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, l'Irlanda (+3,2%) ha registrato l'aumento maggiore rispetto al trimestre precedente, seguita da Spagna e Lituania (entrambe +0,6%). L'Ungheria (-0,2%) è stato l'unico Stato membro a registrare un calo rispetto al trimestre precedente.

Tre le principali economie, l'Italia ha, appunto, registrato +0,3%; Germania +0,2%; Francia +0,1%. Il tasso di crescita su base annua è stato positivo per undici paesi e negativo per tre Paesi.

Pil, Giorgetti: "Crescita positiva, Italia fa meglio di altri"

“Istat certifica una crescita positiva per il primo trimestre, migliore rispetto ad altri paesi europei. Un segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche del governo”. Lo dichiara il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, commentando i dati dell'Istituto.

Pil, Urso: "Italia meglio degli altri big Ue, crescono comparti produttivi"

“L’Italia va meglio degli altri grandi Paesi europei, crescono i comparti produttivi”. Lo ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando i dati sul Pil diffusi oggi da Istat ed Eurostat, riferiti al primo trimestre 2025. “Un altro importante segnale positivo che avvalora le scelte del governo. Siamo sulla strada giusta”, ha concluso il ministro.

Inflazione, Istat: ad aprile aumenta del 2%

Ad aprile 2025, secondo le stime preliminari, l’inflazione aumenta dello 0,2% su base mensile e del 2,0% su base annua, rispetto al +1,9% registrato nel mese precedente. Il ‘carrello della spesa’ accelera: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano da +2,1% a +2,6%, mentre la crescita tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallenta da +1,9% a +1,6%.

Lo rileva l’Istat, spiegando che la lieve accelerazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi degli energetici regolamentati (da +27,2% a +32,9%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +1,6% a +4,4%), ma anche all’aumento del ritmo di crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +3,3% a +4,2%) e lavorati (da +1,9% a +2,3%). I prezzi degli energetici non regolamentati decelerano (riportando il tasso di variazione su valori negativi da +0,7% a -2,9%), come anche quelli dei tabacchi (da +4,6% a +3,4%). L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,7% a +2,1%, come anche quella al netto dei soli beni energetici, da +1,8% a +2,2%.

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