
Tanto rumore per (quasi) nulla: il Redditometro rischia di essere un mezzo flop. L’Erario dovrebbe incassare 815 milioni di euro, un tesoretto che non giustificherebbe l'allarme sulla pervasività dello strumento varato dal governo e che lo stesso Monti ha definito "una bomba a orologeria".
Dell'intero incasso, cento milioni dovrebbero arrivare dall'attività accertativa. Ma il grosso, 715 milioni, arriverà dall'effetto-deterrente: il Redditometro dissuaderà i contribuenti dall'evasione. I dati, riferiti al 2013, li ha “recuperati” la CGIA di Mestre da una lettura della “Relazione Tecnica” al Dl 78/2010 del 31 maggio 2010, cioè il provvedimento che ha dato origine al nuovo Redditometro.
Premesso che l’entità del gettito è di difficile individuazione, nella “Relazione Tecnica” si legge che, in ragione della propria valenza dissuasiva, lo strumento – che favorirà un aumento dei redditi dichiarati e, conseguentemente, delle imposte pagate – consentirà di incassare un gettito di circa 715 milioni di euro. Altri 100 milioni saranno recuperati, invece, attraverso l’attività accertativa svolta sul territorio.
“Ci rendiamo conto che stiamo parlando di effetti economici sulle entrate poco più che marginali? – dichiara Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre –. Con l’applicazione del Redditometro abbiamo gettato nel panico milioni di famiglie per nulla. Sia chiaro: io spero che il Redditometro stani gli evasori totali, colpisca chi le tasse non le paga, ma se le previsioni di incasso sono queste, concentrate per la stragrande maggioranza sull’autotassazione, il pericolo che il Redditometro tradisca le aspettative è molto probabile”.