"Ue su una sottile lastra di ghiaccio". Ecco come investire nel 2014
Asia-Pacifico: forti dinamiche di crescita interna in Cina e Giappone
Le previsioni economiche per l’area Asia-Pacifico appaiono solide secondo gli strategist di Russell, i quali ritengono che la regione sia ben posizionata per trarre beneficio da una ripresa globale e, in particolare, da ogni miglioramento negli scambi commerciali a livello globale. Come da attese, sia la Cina che il Giappone stanno implementando un credibile processo di riforme economiche, anche se non privo di rischi. Il team non prevede, comunque, imminenti rischi che possano modificare le proprie previsioni di crescita del Pil della Cina tra il 7% e l’8% nel 2014, mentre le aspettative sulla crescita giapponese, intorno all’1,6%, sembrano facilmente raggiungibili visto il momento positivo dell’economia locale.
In generale, gli strategist di Russell considerano “basso” il rischio che la crescita asiatica nel 2014 si discosti dalle aspettative, in contrasto al giudizio di rischio “moderato” relativo alle prospettive dell’Europa. I principali elementi di attenzione includono il mercato obbligazionario del Giappone e le politiche legate alla riforma della tassazione, cosi come i possibili riflessi sul mercato del credito cinese di un rialzo dei tassi e del tema della qualità del credito.
Azioni globali: una tendenza al rialzo
Dopo un anno di rendimenti significativi e opportunità legate alle differenze nelle valutazioni tra le azioni globali, si prevede che il 2014 generi ritorni più modesti e sia caratterizzato da una più alta correlazione tra i mercati azionari sviluppati, con cicli economici regionali e una sincronizzazione nella crescita che non si vedeva dallo scoppio dell’ultima crisi finanziaria. Negli Stati Uniti, gli strategist prevedono che la lieve crescita degli utili nel mercato delle large cap dell’ordine del 4-5% unita a un dividendo sulle azioni vicino all’1,7% potranno essere la base per buoni rendimenti soprattutto se unite alle opportune scelte di tipo risk on/risk off sui mercati. Il team di strategist ritiene che migliori performance possano derivare da un portafoglio che sappia combinare protezione dal rischio di downside, un’allocazione attiva e ben ponderata tra aree geografiche e, ancor più importante nel 2014 all’interno dei singoli mercati, un’esposizione che tenga conto della capitalizzazione, dello stile di investimento e dei vari rischi azionari.
“Nel nostro precedente outlook annuale, sostenevamo che gli investitori sarebbero stati forzati ad assumere maggiori rischi”, sostiene Doug Gordon, Senior Investment Strategist di Russell. “Abbiamo avuto ragione per quanto riguarda la direzione, ma l’ordine di grandezza ha superato le nostre aspettative, con l’indice Russell Global che ha guadagnato circa il 20% nel 2013, mentre per il reddito fisso a livello globale ha registrato una lieve perdita. Nel 2014, le dinamiche dietro questa tendenza - politiche monetarie ultra-espansive, bassi ritorni risk-free e scenario di bassa inflazione - sono ancora in atto, e a queste vanno aggiunte valutazioni meno interessanti e il rallentamento nel Quantitative Easing”.