

Finmeccanica, l'ennesimo scandalo in Piazza Affari che allontana gli investitori. Martedì, la Borsa di Milano si è svegliata con gli arresti del presidente e amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi, capoazienda di uno dei principali titoli delle big cap di Piazza Affari. Affaire che porta a tre il numero degli scandali che le cronache di Palazzo Mezzanotte hanno registrato solamente nelle ultime tre settimane: gli altri due sono Montepaschi e Saipem, quest'ultimo con le tangenti in Algeria.
Anche nel caso della holding di Piazzale Montegrappa si parla di mazzette, secondo i pm "una filosofia aziendale", un vizietto presente anche in Mps per l'affare AntonVeneta, dove ballano circa 2 miliardi di euro da capire che via hanno preso. Ci sono varie piste: dalla Svizzera a San Marino, capitali che hanno poi preso la via del ritorno nel nostro Paese grazie allo scudo fiscale tremontiano. Soldi e gestioni che non fanno certo bene a un mercato azionario che proprio quest'anno ha visto ridurre la propria capitalizzazione sotto i colpi della crisi dell'eurodebito che ha allontanato i capitali, in cerca di fiducia e rendimenti, dall'Italia.
Oltre a Mps, Saipem e Finmeccanica, in Piazza, sono ancora presenti i ricordi degli scandali FonSai, ora promessa sposa di Unipol e spolpata, secondo le accuse, dalla famiglia Ligresti con un danno di centinaia di milioni, e di Banca Popolare di Milano, istituto usato secondo gli inquirenti come un bancomat per finanziamenti allegri da parte dell'ex presidente Massimo Ponzellini nei confronti della società Bplus. Insomma, cicloni giudiziari che hanno coinvolto nomi blasonati del Footsie-Mib in un'Italia che cerca affannosamente di ricostruire la propria credibilità sui mercati internazionali e la tenuta dello spread.