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Economia
Snam, Fincantieri, Eni, Ansaldo e Adr.Tutti gli accordi sull'asse Pechino-Roma

L’Italia firma, prima tra i paesi del G7, il memorandum d’intesa con la Cina sulla nuova “via della seta” (Silk and Belt Road), ma come rassicurano ormai da giorni il premier Giuseppe Conte e i suoi vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio non è una scelta di campo politica, bensì la volontà di rafforzare un interscambio commerciale che vale ormai 44 miliardi di euro l’anno e si spera possa essere più equilibrato a favore di prodotti e servizi italiani senza aperture improvvide alla malcelata voglia cinese di continuare a fare acquisizione di aziende, marchi e tecnologie italiane ed europee in cambio di poche o nessuna apertura del mercato cinese al “made in Italy”.

mattarella xi jinping ape 4
 

La polpa degli accordi italo-cinesi non è tuttavia nel memorandum principale (poco più che un elenco di promesse reciproche), ma in oltre una quindicina di intese “a latere” che in queste e nelle prossime ore verranno siglate da aziende, agenzie e settori italiani con le loro controparti cinesi. Un elenco che in realtà secondo alcune indiscrezioni potrebbe nei prossimi giorni arrivare a una trentina di accordi e coinvolgere fino a 300 aziende, che solo le polemiche sorte attorno alla visita a Roma di Xi Jinping hanno indotto ad adottare un più basso profilo.

Tra coloro che firmeranno sono dati per certi Snam, Fincantieri, Sace, Danieli, Eni, Bracco Imaging (che aprirà un nuovo sito produttivo in Cina entro il 2021), Cassa depositi e prestiti, Ansaldo Energia, Aeroporti di Roma, Trenitalia e poi ancora, indicate come molto probabili, Enel, Todini, Cotonificio Albini, Museo Ferrari e Confindustria Alberghi.

foto MOU Snam Cina
 

Ciascun attore italiano è intenzionato a fare affari con Pechino e già filtrano i primi progetti concreti, come il possibile ampliamento del terminal container n. 7 del molo Jetty del Porto di Trieste che sta a cuore a China Communication Construction Company (Cccc) come a Tmt Italia o la costituzione di un fondo investimento congiunto di nuovo tra Cccc e la Città di Genova.

Cdp è pronta a studiare insieme a Bank of China l’emissione da parte italiana di “Panda bonds” (in yuan), mentre tra Zte e Wind è allo studio un progetto di costruzione della rete 5G. Danieli e Camc China Engineering sono pronti a realizzare un’acciaieria in Azerbaigian; l’Agenzia per la promozione all’estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) e il gruppo Alibaba sono pronte a collaborare sulla piattaforma di commercio elettronico della rete Ali-Express per l’apertura di una stazione nazionale italiana.

Claudio Descalzi
 

Cnooc, la China National Offshore Oil Corporation ed Eni, già partner, stanno negoziando altre possibilità di collaborazione sia in Cina sia in mercati terzi, in Asia ed Europa. Del resto “fu Mattei nel 1958 ad aprire la Via della Seta al contrario” ha commentato Lapo Pistelli, direttore relazioni internazionali di Eni esprimendo “la più completa soddisfazione per i rapporti con questi giganti cinesi e l’auspicio di nuove possibilità di collaborazione per il futuro”. Eni potrebbe poi rafforzare anche la collaborazione con PetroChina (Cnpc), giudicata dal vicepresidente del colosso cinese, Wang Zhongcai, già ora “molto importante” e “molto stretta”.

fincantieri (2)
 

Cnpc ed Eni "hanno tre progetti importanti in Mozambico nell'Area 4, a Kashagan in Kazaksthan e collaborazione negli Emirati Arabi. “Siamo convinti che in un prossimo futuro la collaborazione tra noi ed Eni entrerà in una nuova fase, ad un livello molto più profondo” ha sottolineato Zhongcai. Ma oltre all’industria anche il settore dei servizi guarda con interesse alla Cina: si parla ad esempio del varo di una partnership triennale tra Rai e China Media Group per favorire scambi di prodotti audiovisivi che abbiano al centro proprio i nostri valori culturali, ma anche di accordi tra le agenzie d’informazione Ansa e Xinhua e tra le case editrici Giunti e China Foreign Language per la traduzione in italiano e la pubblicazione in Italia del libro di Xi Jinping “Governare la Cina”.

gianfranco battisti ape
 

Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio ha poi già siglato una lettera di intenti sulla promozione del turismo sostenibile assieme al ministro cinese della Cultura e del Turismo, Luo Shugang. “Ci siamo confrontati su quelle che sono le esigenze dei turisti cinesi quando vengono in Italia” ha commentato Centinaio, indicando nella “necessità di fornire anche dei servizi più “a’ la carte” per i turisti che scelgono l’Italia”, e nel rapporto “fra forze dell’ordine italiane e quelle cinesi, rafforzando la presenza di polizia cinese nei nostri siti turistici” i primi obiettivi dell’intesa.

Trenitalia ha firmato un accordo commerciale con Ctrip, principale agenzia di viaggio on line in Cina, per sviluppare turismo cinese in Italia. L'obiettivo dell'accordo e' far conoscere anche ai turisti cinesi Frecce, insieme al servizio FrecciaLink, InterCity e treni regionali di Trenitalia per visitare e apprezzare le bellezze italiane. L'accordo e' stato sottoscritto da Serafino Lo Piano, responsabile vendite Long Haul di Trenitalia, e Jane Jie Sun, chief executive officer e founder di Ctrip Group. L'intesa permette la promozione e l'acquisto dei biglietti e dei prodotti di Trenitalia sulla piattaforma Ctrip, che conta circa 300 milioni di utenti registrati.

Da non dimenticare infine anche l’annunciata apertura a Roma di una filiale di Deep Blue Technology, colosso cinese per l’intelligenza artificiale già presente a Berlino e che Washington guarda con molto sospetto. Di fondo resta l’obiettivo di aumentare l’interscambio Italia-Cina nel rispetto di regole comuni che tutelino più adeguatamente il made in Italy e consentano di creare posti di lavoro in Italia almeno quanti ne saranno creati in Cina. 

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