Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"La ragione per la quale lo spread è così basso va rintracciata nel fatto che ormai da parecchio tempo i mercati hanno ricevuto una rassicurazione su un punto fondamentale e cioè che l'euro non è a rischio". Lo afferma ad Affaritaliani.it Enrico Morando, viceministro dell'Economia, commentanto la discesa del differenziale tra Btp e Bund tedesco sotto quota 150 punti.
"La Banca Centrale Europea, per usare l'espressione di Draghi, farà tutto ciò che è necessario e, per proprio dirlo con le parole di Draghi, sarà sufficiente, credetemi - questo ha detto -, per garantire il futuro dell'euro. E' stata questa presa di posizione così netta della Bce ad inaugurare la stagione dell'abbassamento dello spread. Dopodiché, è chiaro che hanno agito positivamente in questa direzione anche le iniziative dei diversi governi, compreso quello italiano, non in questa fase ma nella fase precedente, di stabilizzazione della situazione. Penso alla prima tranche di riforme e così via".
Quanto può risparmiare lo Stato italiano con uno spread così basso? "E' chiaro che rispetto alla fase nella quale eravamo costretti a prevedere tassi di interesse molto elevati per finanziare il debito siamo in una fase nella quale spendiamo decisamente meno. Quantificare è difficile, tuttavia è chiaro che si tratta di qualche miliardo e non di qualche milione". Cinque o sei miliardi di euro? "No, sono troppi". Due o tre... "Esatto".
Quindi i mercati si fidano di Draghi e dell'Italia? "Anche questa affermazione credo che sia fondata. In questo momento non c'è nessuno che vede una crisi dell'euro e un'incapacità dell'Italia di fare fronte al proprio debito. Il tasso di interesse basso vuol dire questo. Ripeto, nessuno pensa a una crisi dell'euro nel breve e nemmeno nel medio periodo e nessuno pensa che l'Italia non sia in grado di pagare il proprio debito".