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Economia
Superbonus ristrutturazioni, ecco come funziona

“Il superbonus sulle ristrutturazioni? Una grande opportunità: ma meglio affidarsi ad interlocutori ed aziende serie ed affidabili”. Ad affermarlo è Antonio Lombardi, presidente nazionale di FederCepi Costruzioni.

 

Presidente, tra le misure per rilanciare l’edilizia contenute nel Decreto Rilancio, vi è soprattutto il cosiddetto superbonus, portato addirittura al 110%. Quale sarà a suo avviso l’impatto sul rilancio del settore?

“E’ una iniziativa sicuramente rilevante che avrà benefici effetti non solo sul rilancio economico del comparto, ma anche sul progetto complessivo di recupero, riattazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, com’è noto in molti casi vetusto, insicuro, dispendioso dal punto di vista energetico. Ed è in particolare su questo punto, che credo si potesse spingere di più e fare meglio”

Più dell’ecobonus al 110%?

“Non è la percentuale del credito fiscale in sé, che rende da sola l’appetibilità e l’efficacia dello strumento, quanto la sua concreta fruibilità e accessibilità. Ancora una volta purtroppo la burocrazia ha recita un ruolo preponderante ed incidente. Il Decreto Rilancio ha fissato la cornice di massima, demandando poi tutto ai decreti attuativi. La guida esplicativa da parte dell’Agenzia delle Entrate, non a caso è stata diffusa appena qualche settimana fa, quando il quadro delle incertezze procedurali s’è chiarito. Almeno in buona parte”.

Si poteva fare di più quindi nella direzione della semplificazione?

“Non solo: quando parlo di fruibilità ed accessibilità dello strumento, mi riferisco anche alla determinazione delle concrete condizioni di accesso. Per dirla semplice: la strozzatura, in questo come in tanti altri strumenti agevolativi, sta nell’accesso al credito. Incentivare fiscalmente interventi di notevole portata, rischia di rimanere una bella dichiarazione d’intenti se non si promuovono anche strumenti atti ad agevolarne l’accesso da parte di chi – ed in questo momento è la parte predominante del paese – non dispone della liquidità necessaria”.

La legge prevede però la possibilità di trasformare le detrazioni in crediti d’imposta da cedere a terzi o addirittura alla ditta che esegue materialmente i lavori.

“Vero, ma si è fatto passare il messaggio sbagliato: che è possibile ristrutturare a costo zero o addirittura guadagnandoci qualcosa. È un messaggio fuorviante, anche perché il sistema bancario e finanziario non ha brillato per tempismo ed efficienza nel supportare questo strumento e questa opportunità. Andava in qualche modo incentivata anche questa attività di mediazione, per rendere lo strumento ancora più impattante. Senza considerare che parlare di credito d’imposta di questi tempi, per tante aziende soprattutto di piccole dimensioni, è parlare di fumo se non vi è possibilità di monetizzarlo”.

Cosa vuol dire?

“Che in via puramente teorica oggi un’azienda potrebbe essere chiamata ad eseguire un lavoro anche di notevole entità, vedendosi corrispondere un credito d’imposta che potrà far valere in compensazione sui propri, eventuali, debiti ed oneri fiscali e contributivi. Se l’azienda è però in condizioni economico finanziarie difficoltose tali da non maturare debiti sufficienti alla compensazione, il credito rimane lì. Ma il lavoro è stato eseguito, con tanto di anticipazione di costi per materiali, forniture e personale. Meglio sarebbe stato garantire la possibilità di una più concreta ed immediata monetizzazione del credito. Al momento non semplicissima e spesso onerosa. Questo step è mancato e doveva invece costituire, di questi tempi, un asset strategico del provvedimento”.

Ristrutturare casa risparmiando, è ad oggi possibile e conveniente.

“Anche su questo fronte sono passati spesso messaggi fuorvianti e imprecisi. Non tutti i lavori di ristrutturazione eseguiti danno diritto ai bonus, e non su tutte le tipologie di abitazioni. La misura introdotta dal Decreto rilancio rappresenta un’opportunità straordinaria, tanto per i cittadini, quanto per le imprese. Ma raccontarla in maniera distorta o fuorviante rischia di vanificarne in parte gli effetti trasformando l’opportunità in un boomerang, favorendo aziende e operatori poco seri e senza scrupoli. È importanti quindi rivolgersi ad operatori seri ed affidabili. Anche perché in caso di contestazione del credito, è il cittadino chiamato a risponderne, restituendo il credito d’imposta, maggiorato degli interessi. Per questo FederCepi Costruzioni ha attivato uno sportello aperto a cittadini e imprese: uno dei pochi, al momento, ad offrire un supporto totale sia per i cittadini che per le imprese”.

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