
Cambiano i tempi, non la sostanza: la Tares, la nuova tassa sui rifiuti, sarà un'imposta che peserà non poco sui constribuenti. L'ultima novità, frutto di una negoziazione tra le commissioni Ambiente e Bilancio del Senato ha fatto slittare la nuova imposta a luglio. Prevista inizialmente per gennaio, l'imposta è stato spostata prima ad aprile e adesso di altri tre mesi. Una piccola boccata d'ossigeno che potrebbe però trasformarsi in un ingorgo fiscale: nella seconda parte dell'anno, nel giro di pochi mesi, si dovranno sborsare due pesanti "balzelli" come Imu e Tares.
4 RATE - La Tares si pagherà in 4 rate: la prima a gennaio, le altre ad aprile, luglio e dicembre. Le prime saranno commisurate a quanto pagato con la Tarsu o la Tia (le vecchie imposte sui rifiuti) perché la nuova tariffa sarà commisurata all'80% della superficie catastale, un dato che a oggi i Comuni non possiedono.
A COSA SERVE - L'imposta prevede che le tariffe debbano coprire il 100% dei costi, ossia non solo le spese di smaltimento rifiuti ma anche quello di altri servizi, come illuminazione pubblica e manutenzione stradale. Per raggiungere l'obiettivo, le amministrazioni locali potranno applicare una sovratassa, che varia tra i 30 a i 40 centesimi al metro quadro. Vista la sete di risorse delle società di servizi e dei Comuni, non è difficile prevedere che molte amministrazioni preferiranno ritoccare le imposte.
RINCARI - La Tares, secondo i calcoli degli esperti, porterà una dote aggiuntiva di aggravio per i bilanci delle famiglie italiane di 80 euro in più all'anno, pari a un aumento secco del 37,5%, che si vanno ad aggiungere ai 225 euro sborsati quest'anno. In tutto, stima la Uil, 305 euro: in media più di quanto pagato per l'Imu sull'abitazione principale. E' solo I'ultimo, e più sostanzioso, aumento registrato da 5 anni a questa parte. Secondo i dati fornita dalla Uil, nel 2012 Tia o Tarsu hanno toccato i 225 euro medi, il 2,4% in più rispetto al 2011 e il 14,3% rispetto al 2007. Allargando il conto alla Tares 2013, significa un aumento del 154% in 6 anni.
RISCHIO INGORGO FISCALE - Il ripetuto spostamento della prima rata (da gennaio ad aprile e adesso a lugio) rischia di creare un ingorgo fiscale. Nella seconda parte dell'anno, i contribuenti saranno chiamati a sborsare non solo i soldi della tassa sui rifiuti, ma anche quelli dell'Imu