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Economia
"Tim società di prodotti e servizi tech". Così Gubitosi trasformerà il gruppo
LaPresse

"Nuove tecnologie e tlc, così Tim cambierà pelle". E' quanto spiegato al Messaggero dal ceo del gruppo telefonico, Luigi Gubitosi, che si è detto ottimista sul 2021 e ha precisato che la società è sempre al lavoro sulla rete unica, anche se prosegue il percorso di FiberCop di cui sarà presidente Massimo Sarmi. "Il titolo scelto per l'aggiornamento del piano strategico, che presenteremo a inizio dell'anno prossimo, è "Beyond connectivity".

Questo perchè "Tim si sta trasformando da pura società di telecomunicazioni in una società di prodotti e servizi tecnologici nell'accezione piu' ampia del termine", ha precisato Gubitosi, aggiungendo che "cio' implica che il nostro fatturato, oltre al business tradizionale, sarà generato sempre di più da settori ad alta crescita e marginalità come cloud, Internet of things, cybersecurity". "Stiamo costruendo Datacenter di ultima generazione per Roma, Milano e Torino. Oppure le Smart control room come quella gia' realizzata a Venezia o anche le sperimentazioni nella smart agriculture", ha proseguito.

"Entro il primo trimestre 2021 avremo la prima regione senza digital divide. E i fondi del Next generation Eu, insieme a quelli stanziati dal governo, rappresentano un'occasione unica per rilanciare il Paese e superare la crisi causata dal covid", ha continuato il ceo di Tim precisando che "già a marzo abbiamo deciso che la rete andava ulteriormente rafforzata e ne abbiamo aumentato la capacita'. La vera differenza in questi mesi è stata il veloce completamento della fibratura dei cabinet nelle aree bianche, che oggi sono coperte per il 70%: stiamo parlando di non meno di 2.700 comuni", ha precisato.

"Chiudere il digital divide è una questione di volontà e competenze. Dunque più di una scommessa: entro il 2021 -ha aggiunto- questo gap potrà davvero essere chiuso. Dobbiamo impedire che si crei un pericoloso social divide per quanti non hanno ancora accesso alla rete". La fibra al cabinet è cosa diversa dalla fibra fino a casa, "non a caso sarà determinante anche la grande accelerazione che imprimeremo a inizio 2021 alle connessioni Ftth". Quanto al numero di case effettivamente gia' connesse in Italia, "in Tim, quando parliamo di Ftth, ci riferiamo alla fibra che arriva effettivamente al cliente. D'altronde lo dice la parola, Fiber to the home. La nostra stima è di una copertura pari a circa il 20% delle linee attive per fine 2020; siamo il primo operatore per questo tipo di copertura", ha affermato.

Nonostante le preoccupazioni per l'impennata dei contagi, "ritengo che il 2021 sara' migliore, non solo per Tim ma per tutto il settore. Per Tim, perche' si sta completando il lavoro di trasformazione del nostro gruppo e ci stiamo abituando a convivere con la pandemia. Inoltre, il settore digitale e' al centro delle agende italiana ed europea, basti pensare che il Next generation Eu destina al digitale in Italia 40 miliardi, che si aggiungono ai 2,7 miliardi gia' stanziati dal governo. Cio' mi rende ottimista sul rispetto degli obiettivi forniti al mercato".

A proposito di Recovery Fund, "le aree piu' rilevanti" nelle quali investire, "a mio avviso sono cinque: sviluppo della banda larga e chiusura del digital divide; accelerazione del 5G; sviluppo dei servizi cloud e dati; sviluppo dei servizi IoT e delle tecnologie connesse (blockchain, cybersecurity, AI e data analytics); promozione delle competenze digitali. Sulle prime quattro si dovrà agire sia sul lato dell'offerta sia della domanda. L'ultimo obiettivo è però a mio avviso il più importante. In assenza di una popolazione in grado di utilizzare le opportunità offerte dalla rete, tutto si rivelerebbe di scarsa portata se non addirittura inutile".

Su FiberCop, l'amministratore delegato ha spiegato che "sarà operativa entro il primo trimestre del prossimo anno e accelererà, ad un ritmo mai visto in precedenza in Italia, lo sviluppo della fibra Ftth. Quanto alla sua gestione, posso dire che il presidente sarà Massimo Sarmi, un nome che non ha bisogno di presentazioni nel nostro settore". "In termini di qualità e convenienza i produttori italiani di fibra sono tra i più competitivi. Inoltre, in una fase cruciale come l'attuale, Tim giudica importante che gli investimenti si estendano, ove possibile, anzitutto alla filiera nazionale", ha proseguito.

Gubitosi ha messo in evidenza che "noi non abbiamo smesso" di lavorare sulla rete unica "e anche il governo e' al lavoro e sembra molto determinato. Nel frattempo, continuiamo a lavorare su FiberCop". Sulla rete unica con Open Fiber, "un unico soggetto renderebbe più semplice, veloce e senza duplicazioni, quindi con costi e tempi minori, la realizzazione della rete in fibra. Quanto a più reti, nulla impedisce che altri operatori partecipino al progetto grazie allo schema del coinvestimento, costruendo parti di rete per competere poi sul mercato", ha continuato il manager.

Guardando ai conti della società, "la generazione di cassa e il calo del debito stanno registrando un andamento positivo per Tim". Il board oggi "lavora in piena sintonia, anche grazie al supporto degli azionisti. Quanto al titolo, tutto il settore in Europa e' stato penalizzato, penso pero' che il mercato avra' presto motivi per apprezzare il titolo della nostra societa'", ha concluso. 

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