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Economia
UniCredit, l'ex Ubs Orcel prossimo Ceo. Ora la sfida del retail

L'ex Ubs Andrea Orcel, banchiere che nel 2019 stava per diventare anche il numero uno del Santander Central Hispano (Sch), la prima banca spagnola, uno dei più grandi istituti di credito europei, sarà il prossimo amministratore delegato di UniCredit.

Fonti finanziarie confermano ad Affaritaliani.it che il comitato nomine presieduto da Stefano Micossi ha trovato la quadra, sotto la supervisione del presidente in pectore Pier Carlo Padoan, per risolvere il rebus del post-Mustier dopo due mesi circa dal passo indietro del banchiere francese (annunciato il 30 novembre). Una riunione dell'organo interno del gruppo di piazza Gae Aulenti si terrà già domani. 

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Romano, 57 anni, banchiere esperto di corporate&investment banking, Orcel è stato il candidato che ha raccolto più consensi comuni fra l'asse tutto italiano Fondazioni-Leonardo Del Vecchio e i grandi investitori internazionali che in Piazza Gae aulenti rappresentano la maggioranza dei soci essendo il gruppo una public company, l'unica Sifi (Systemically important financial institutions) italiana, banca cioè di interesse sistemico. Ha battuto la concorrenza dell'altro "finalista" Fabio Gallia, direttore generale di Fincantieri ed ex amministratore delegato di Bnl e Cdp, manager che pure, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, era ben visto da Mr Luxottica. 

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Il presidente in pectore di UniCredit Pier Carlo Padoan

Secondo quanto si apprende, Orcel avrebbe rappresentato per tutti i soci la più grande garanzia di indipendenza per l'istituto nei confronti della politica italiana, che cerca di portare nelle braccia di UniCredit la pericolante Mps dal cui capitale il Tesoro, azionista a Siena con il 64,2%, deve uscire entro fine 2021.  In più,  a giocare in favore del banchiere ex investment banker di Ubs è stato anche il fatto che fra le molte operazioni di M&A nel settore bancario messe a segno (è stato advisor del Monte anche nell'acquisizione di Antonveneta) c'è stata proprio quella del matrimonio nel 1998 tra UniCredito e il Credito Italiano che diede vita proprio all'UniCredit di Alessandro Profumo e il suo nome era circolato anche in occasione del Ceo post-Profumo, ruolo poi affidato a Federico Ghizzoni e anche al termine dell'uscita del banchiere piacentino nel 2016

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Andrea Casini e Remo Taricani, a capo di UniCredit in Italia

Visto il momento difficile in Borsa del gruppo, Orcel entrerà subito nell'operatività piena: domani, al termine del comitato nomine, si terrà il consiglio di amministrazione apposito per cooptarlo nel board

Secondo quanto riportato stamane da MF-Milano Finanza, gli amministratori della banca erano infatti già stati pre allertati per un'imminente convocazione del board, inizialmente prevista nel corso di questa settimana. 

Piazza Affari ha accolto benissimo la notizia che Orcel che si è formato nei colossi americani Goldman Sachs, Boston Consulting e Merrill Lynch (20 anni nel gruppo prima di passare  a Ubs fino al 2018), un grande nome tenuto molto in considerazione dalla business community, sarà il prossimo timoniere di UniCredit. Poco prima delle 17, il titolo di Piazza Gae Aulenti ha accelerato al rialzo, portando a casa oltre il 5% contro un settore bancario europeo in rialzo del 2%. A fine seduta, le azioni hanno chiuso le contrattazioni con un guadagno del 4,45% a 7,75 euro. 

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Il Ceo in uscita di UniCredit Jean Pierre Mustier

Le uniche incognite sul nome di Orcel sono quella della causa milionaria con il Sch e la grande sfida che attende UniCredit sul fronte del retail bancario. Dopo aver lasciato Ubs nel 2018, il manager doveva prendere le redini del Santander andando a sostituire Josè Antonio Alvarez, prima che la banca spagnola ritirasse la sua proposta per un compenso richiesto troppo alto. La decisione ha portato il banchiere a citarla in giudizio in una causa da 112 milioni di euro.

L'altro punto interrogativo sul nome di Orcel è quello della spinta commerciale: curriculum alla mano, Orcel è un banchiere fotocopia di Jean Pierre Mustier, investment banker ma con passaporto italiano e, pare, più inclusivo nella gestione manageriale, punti deboli invece del banchiere di Chamalières.

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Nella gestione Mustier, UniCredit ha registrato una progressiva erosione dei ricavi, anche per l'uscita dal perimetro di importanti controllate. Orcel dovrà dare risposte agli investitori e agli azionisti sul rilancio della banca, a cominciare dalla gestione caratteristica del business bancario in un momento difficile per il mercato.

Il principale volano scelto da Mustier è stato quello della trasformazione digitale che avrebbe dovuto attivare, dopo il piano Transform, la crescita organica del gruppo. Leva ritenuta insufficiente dagli investitori.

Dopo la perdita da circa 700 milioni frutto di nuovi accantonamenti sui crediti con cui l'istituto ha chiuso il quarto trimestre (questo il consensus degli analisti; risultati all'esame del Cda del 10 febbraio), il primo dossier che Orcel si troverà sul tavolo è proprio quello del Montepaschi, per cui lo Stato ha messo sul piatto una dote fiscale da 2,5 miliardi, più l'acquisto di un pacchetto consistente di non performing loan da parte della controllata del Tesoro Amco per rendere più attraente l'operazione di risiko bancario. 

@andreadeugeni

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    unicreditl'ex ubs andrea orcel è il prossimo amministratore delegato




    
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