A- A+
Economia
Welfare aziendale, in Italia passi avanti grazie a solidarietà e sussidiarietà

Negli ultimi anni si è notato un notevole sviluppo del welfare aziendale nel nostro Paese, anche sotto la spinta degli incentivi fiscali introdotti dalla Legge Finanziaria del 2016. Il welfare aziendale si collega a due valori fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa: la solidarietà e la sussidiarietà. Solidarietà e sussidiarietà sono due grandi valori della Dottrina Sociale della Chiesa. Il concetto di sussidiarietà viene definito in modo esplicito per la prima volta nell’Enciclica sociale Quadragesimo anno del 1931 di Pio XI. Si tratta tuttavia di un principio che si respira anche prima, con riferimento al pensiero economico.

Si pensi, ad esempio, alla monografia di Keynes del 1926 sulla fine del laissez-faire in cui il grande economista inglese sostiene il principio dell’intervento dello Stato in economia quando il sistema entra in crisi. “La cosa importante per il governo, afferma Keynes, non è fare ciò che gli individui fanno già, e farlo un po’ meglio o un po’ peggio, ma fare ciò che presentemente non si fa del tutto”. In questa affermazione è chiaramente implicito il valore della sussidiarietà.

Così dicasi per la solidarietà, espressione basilare del messaggio evangelico e della Dottrina Sociale della Chiesa. Si tratta dell’amore verso il prossimo, che porta su un più alto livello il significato dei dieci comandamenti per una buona convivenza della civiltà umana. Ricordiamo la bella definizione di Giovanni Paolo II, grande Maestro della Dottrina Sociale della Chiesa: “la solidarietà non è un sentimento compassionevole ma la precisa volontà di creare sviluppo per il bene comune”. Nell’insegnamento sociale di Giovanni Paolo II, si afferma che “occorre globalizzare la solidarietà”.

Il valore della solidarietà fa spesso riferimento ad un sistema di welfare di tipo centralizzato (Welfare State) gestito da strutture statali ( in primis, INPS e Servizio Sanitario Nazionario Nazionale). Il welfare sussidiario fa invece riferimento alle imprese e al principio che non è bene che l’attività di previdenza e assistenza venga fatta esclusivamente da un ente superiore (Stato e sue articolazioni) se un ente inferiore è in grado di farlo (imprese e famiglie).

Per il raggiungimento del bene comune, questi due grandi valori della Dottrina Sociale della Chiesa devono essere in equilibrio perché la solidarietà senza la sussidiarietà crea statalismo, appiattimento dell’iniziativa privata e burocratismo che ingessano le possibilità di sviluppo dei sistemi economici e sociali. Ma anche la sussidiarietà senza la solidarietà non crea bene comune perché prevalgono l’egoismo, il disinteresse per l’altro e la tendenza a guardare solo il locale. Ecco il motivo per cui questi due grandi valori devono muoversi in equilibrio dinamico per la creazione del bene comune.

Noi proveniamo da sistemi centralizzati a livello statale della gestione della previdenza e dell’assistenza in cui è certamente prevalso il principio di solidarietà rispetto a quello di sussidiarietà, come mostrano i dati della dilatazione dell’intervento dello Stato in economia, per lo meno a partire dalla prima guerra mondiale. Allora la spesa pubblica sul reddito nazionale pesava in media il 15%, oggi superiamo il 50%. Naturalmente questa tendenza ha portato con sé una parallela crescita della pressione fiscale con effetti negativi sulle potenzialità di sviluppo dell’economia.

Le cose, come detto, stanno cambiando con il welfare aziendale in cui la sussidiarietà è un valore che si diffonde nelle imprese di tutte le dimensioni, sia pure con modalità diverse, e pertanto i due valori della solidarietà e della sussidiarietà tendono ad un migliore equilibrio. Sono processi graduali che richiedono tempo.

Commenti
    Tags:
    welfare aziendale




    
    in evidenza
    Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"

    E la hit "Sinceramente" esplode all'estero

    Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"


    motori
    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.