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Esteri
Attacco Norvegia, le ombre del modello scandinavo: da Breivik all'islamismo

Dietro la patina del modello scandinavo, cova qualcosa di oscuro. L'attaco di Konsberg è solo l'ultimo, tragico esempio, di qualcosa di più grande e che sta attaccando la Norvegia (e non solo) da più direzioni: da quella dell'estremismo di destra e da quella dell'islamismo, un abbraccio mortale che cela un disagio profondo in una società che per lungo tempo è stata elevata a esempio regionale e persino globale. Una scia di sangue che da Utoya passa da Baerum e Oslo per arrivare a Konsberg. Parte da Anders Behring Breivik e arriva a Espen Andersen Brathen passando per Philip Manshaus. 

E dire che questo 14 ottobre doveva essere un giorno pieno di segnali positivi per la Norvegia. Proprio in queste ore il primo ministro Jonas Gahr Store ha giurato e ha rivelato la composizione del nuovo governo, dove le donne sono in maggioranza con dieci dei 19 ministeri sotto guida femminile e che comprende anche due sopravvissuti al massacro di Utoya del luglio 2011. I componenti del nuovo esecutivo sopravvissuti a quel terribile massacro sono il ministro dell'istruzione Tonje Brenna, 33 anni, e quello del Commercio e dell'Industria Jan Christian Vestre, 35 anni. Entrambi i giovani neo ministri si trovavano sull'isola di Utoya quando l'estremista di destra Breivik aprì il fuoco sulla manifestazione giovanile laburista, uccidendo 69 persone. Altre otto persone furono uccise sempre lo Breivik lo stesso giorno a Oslo. 

E' proprio da quel giorno di poco più di dieci anni fa, quando Anders Behring Breivik uccise oltre 70 persone, quasi tutti giovani militanti laburisti che si trovavano sull'isola per un'iniziativa estiva del partito, che la polvere sotto il tappeto norvegese è venuta tragicamente alla luce. Non si è certo trattato dell'unico attentato subito dai norvegesi nell'ultimo decennio. Per restare al terrorismo di estrema destra, il 10 agosto 2019 il lupo solitario Philip Manshaus ha aperto il fuoco nella moschea di Baurum, sobborgo a una ventina di chilometri dalla capitale Oslo, uccidendo una persona e ferendone altre due. L'11 gennaio 2020, Manshaus è stato condannato a 21 anni di carcere per omicidio e terrorismo.

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