
L'assassinio di Chokri Belaid rischia di sprofondare la Tunisia nel caos politico e nelle violenze di piazza, a poco piu' di due anni dalla rivoluzione che rovescio' Ben Ali. Ennahda, il partito islamico moderato al governo, ha bocciato la proposta del suo premier, Hamad Jebali, di sostituire il governo con un esecutivo d'emergenza, composto da tecnici estranei ai partiti. E l'incertezza politica di fronte all'omicidio del leader dell'opposizione alimenta le proteste di piazza: a Tunisi, vicino al ministero dell'Interno, la polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere centinaia di dimostranti che avevano allestito un sit-in per chiedere un nuovo governo. Scontri anche a Gafsa, nel centro del Paese nordafricano, dove una folla inferocita ha circondato l'ufficio del governatore. I manifestanti anti-islamisti hanno lanciato bombe molotov contro gli agenti, che hanno reagito con i lacrimogeni.
L'Ugtt, il sindacato tunisino considerato tra i piu' influenti del Paese arabo con il suo mezzo milione di iscritti, ha aderito all'appello dell'opposizione per uno sciopero generale domani, nel giorno dei funerali del leader del Partito dei patrioti. Oggi hanno incrociato le braccia avvocati e giudici tunisini, in una protesta a cui si sono uniti i docenti dell'universita' di Manouba, alle porte di Tunisi. Quattro formazioni dell'opposizione laica, Nida Touns, il Fronte Popolare e al Massar, hanno chiesto a Jebali di essere consultati prima di qualsiasi mossa per sciogliere il suo governo, e hanno sospeso la loro partecipazione all'Assemblea nazionale costituente.
A Tunisi la tensione e' altissima: la polizia e' dispiegata in forze lungo l'Avenue Habib Bourguiba, epicentro della rivoluzione del 2011 che rovescio' Zine El Abidine Ben Ali; nel centro della capitale pullulano i mezzi delle forze di sicurezza (furgoni, pullman, camion da trasporto) e le strade intorno al ministero degli Esteri sono state chiuse al traffico. Per quanto Belaid avesse un seguito limitato, le sue critiche schiette alle politiche del partito islamista al governo confermavano a molti il rischio che l'estremismo religioso soffochi le liberta' conquistate dalla Rivoluzione dei Gelsomini.
L'Italia, attraverso il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha esortato Tunisi a "fare luce" sulle responsabilita' dell'omicidio e ha riaffermato la "fiducia nei processi democratici in Tunisia e negli altri Paesi delle primavere arabe". Intanto è stato arrestato l'autista di Chokri Belaid, l'oppositore del governi filo-islamico tunisino
Subito dopo l'omicidio, Nadia Daoud, una giornalista vicina di casa dell'uomo politico, aveva avanzato sospetti sul comportamento dell'autista che attendeva per strada Belaid quando e' stato ucciso. Secondo fonti giornalistiche citate dall'emittente pan-araba, l'autista avrebe ricevuto una telefonata da un alto esponente del partito Nida Tounes, fondato il 20 aprile 2012 da Beji Caid Essebsi, considerato un nostalgico del passato regime.