Egitto, bomba esplode nel Sinai. Uccisi decine di soldati
Decine di membri delle forze di sicurezza egiziane, 24 secondo la Bbc, sono rimasti uccisi da una esplosione a Rafah, nel nord del Sinai. Lo hanno riferito fonti mediche e di sicurezza. Nella zona sono frequenti ultimamente attacchi di fondamentalisti islamici alle truppe del Cairo. L'esercito egiziano ha confermato che i militari uccisi nell'esplosione sono 24.
"Religione e violenza sono incompatibili, che religione e' quella che tollera e legittima l'uso della violenza?". Se lo chiede, in diretta a 'Prima di tutto' su Rai radio 1, monsignor Enrico dal Covolo, rettore della pontificia universita' lateranense commentando le violenze in Egitto, incluse quelle contro i cristiani copti e le Chiese, parole in sintonia con l'Angelus del Papa di ieri. Monsignor dal Covolo ha detto ancora: "Che Dio e' quello nel nome del quale si uccidono gli altri? E' l'uomo che se lo inventa, il nome 'religione' e' abusivo in questo caso. Il Corano non indica la strada della violenza, dobbiamo far crescere nella gente questa consapevolezza".
"58 CHIESE E ISTITUZIONI CRISTIANE DISTRUTTE" - Sono 58 le chiese e istituzioni cristiane attaccate e incendiate in Egitto negli ultimi giorni. Lo comunica all'Agenzia Fides padre Rafic Greiche, portavoce dei vescovi cattolici dell'Egitto. "Su 58 chiese attaccate 14 sono cattoliche, il resto appartengono alle comunita' copto ortodosse, greco ortodosse, anglicane e protestanti", precisa. "Gli attacchi contro le chiese - aggiunge padre Greiche - si sono verificati un po' in tutto il Paese, ma sono concentrati soprattutto nelle aree di Al Minya e di Assiut, perche' e' la' che si trova il quartiere generale dei jihadisti, responsabili di queste violenze". "E' da sottolineare - afferma il sacerdote - che i musulmani che abitano nei pressi delle chiese colpite hanno aiutato i religiosi e le religiose a spegnere gli incendi degli edifici di culto. Questa non e' una guerra civile tra cristiani e musulmani. Non e' una guerra civile ma una guerra contro il terrorismo. E la maggioranza della popolazione e' contro il terrorismo e l'estremismo religioso", conclude.
A ORIO AL SERIO TORNANO IN MILLE E NON PARTE PIU' NESSUNO - Mille i passeggeri in arrivo dall'Egitto, zero in partenza: questo il traffico previsto per oggi tra l'aeroporto bergamasco di Orio al Serio e il Paese nordafricano. Dopo i 13 passeggeri di sabato e i 26 di ieri, e' crollato il numero delle persone che hanno deciso di partire per il Mar Rosso a causa di cio' che sta avvenendo in Egitto. In compenso sono molti coloro che stanno rientrando: da Sharm el Sheikh sono previsti in arrivo quattro voli, piu' uno da Hurgada/Marsa Alam, per un totale di un migliaio di persone. Gli aerei che partono per l'Egitto sono vuoti, e servono solo per andare a prendere coloro che rientrano in Italia.