In Egitto non si arresta la violenza contro il governo del presidente Mohamed Morsi. E' salito ad almeno sette morti e 630 feriti il bilancio provvisorio dei nuovi scontri sfociati a Port Said a margine dei funerali per le 33 vittime delle violenze di sabato. Il totale delle vittime e' al momento fermo a quota 49, tra cui due agenti, ma si temono possibili nuove vittime tra i 630 feriti di oggi. La maggioranza delle persone ricoverate ha denunciato problemi respiratori per l'uso massiccio dei gas lacrimogeni mentre 38 sono stati colpiti da proiettili. Il corteo funebre si e' svolto in una situazione di fortissima tensione, con migliaia di persone che scandivano slogan anti-governativi. Il disagio anche tra le forze dell'ordine e' stato tale che al neo ministro degli Interni, Mohamed Ibrahim, e' stato impedito di seguire i funerali di uno degli agenti uccisi. A innescare le violenze di sabato, nella citta' sul canale di Suez, era stata la notizia arrivata dal Cairo delle condanne a morte di 21 tifosi della squadra locale dell'Al-Masry per la strage allo stadio del febbraio 2012.
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