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Esteri
Elezioni Germania, a Spd-Verdi la Linke può non bastare. La Cdu torna in gioco

Il conto alla rovescia per le elezioni in Germania di domenica 26 settembre prosegue inesorabile. Si tratta delle elezioni più attese del nuovo millennio. Dopo tre lustri di dominio totale della Cdu/Csu e di Angela Merkel, col risultato finale mai in discussione, ora è cambiato tutto. Il pensionamento della cancelliera ha di fatto reso una grande incognita il futuro tedesco e dell'intera Unione europea. Dopo il terzo e ultimo dibattito televisivo, i sondaggi restituiscono una fotografia più che mai incerta. Secondo gli ultimi rilevamenti Forsa, infatti, la Cdu e il partito gemello bavarese Csu salgono al 22%, solo il 3% in meno rispetto ai socialdemocratici dell'Spd.

Elezioni Germania, tutte le possibili combinazioni di governo

Considerando un margine di errore del 2,5% si capisce subito quanta incertezza ci sia nella corsa tra i due principali partiti. In parziale ritirata i Verdi, che se fino a circa un anno fa sembravano addirittura i favoriti per la vittoria delle elezioni ora sono nettamente indietro a Cdu e Spd accreditati del 17% delle preferenze. Con un candidato debole come Armin Laschet e l'apertura della Merkel a un cancelliere non Cdu/Csu in un'ipotetica nuova grande coalizione, sono scattati i pronostici sulle possibili combinazioni per la formazione del governo.

Elezioni Germania, alla coalizione semaforo Spd-Verdi serve l'appoggio di Linke o Fdp

La prima ipotesi appare quella della coalizione "semaforo", vale a dire quella che vedrebbe esclusa Cdu/Csu. Spd e in questo caso andrebbero insieme al governo, ma c'è un problema: insieme al momento raggiungono il 40% e questo significa che manca un ulteriore 10% per arrivare alla maggioranza. Ed è qui che la situazione diventa complessa. Un'idea sarebbe quella di includere la Linke, la sinistra radicale che però spaventa ampie fette dei settori industriali e soprattutto spaventa i moderati. Die Linke da sempre propugna la necessità dell'uscita dalla Nato e l'avvicinamento strategico alla Russia. Posizione rinnegata dall'Spd di Scholz, che ha chiarito che il suo governo avrà una linea euroatlantica. Senza contare che alla stessa sinistra radicale non piace particolarmente la figura di Scholz, percepita come profondamente di establishment dopo il suo incarico al ministero delle Finanze.

La pista meno estrema sarebbe quella di includere i liberali della Fdp, sentiero meno dinamitardo ma che potrebbe creare frizioni per le diversità di vedute tra i componenti dell'ipotetica coalizione. Troppo lontani l'ambientalismo dei Verdi con il liberismo Fdp che su emissioni sono parecchio cauti e si muove a tutela dell'industria automobilistica nel mirino invece dei Verdi. Non solo, i liberali sembrano tradizionalmente più vicini alla Cdu.

Elezioni Germania, ecco come la Cdu potrebbe tornare in gioco

Ed è per questo che non è neppure escluso che alla fine dei conti possa tornare in auge l'idea della grande coalizione con dentro le due forze principali. L'ipotesi più semplice da raggiungere a livello quantitativa sarebbe la coalizione Spd-Cdu-Verdi, ma il partito di Frau Angela potrebbe in realtà preferire un'altra opzione che vedrebbe l'alleanza con Spd e Fdp. Anche perché governare con Spd e Verdi significherebbe di fatto avere una coalizione sbilanciata verso sinistra. Più affinità, e probabilmente più in controllo in mano alla Cdu, in caso di alleanza con l'Fdp.

C'è ancora spazio per qualche imprevisto. Per Scholz, dopo aver superato incolume anche il terzo dibattito televisivo con Laschet e Baerbock, si tratta dell'indagine della Procura di Osnabrück sul presunto riciclaggio che coinvolge l’Unità di informazioni finanziarie (Fiu) del suo dicastero. Secondo le ipotesi dei magistrati, il ministero tre anni fa non segnalò ai magistrati un bonifico sospetto verso l’Africa connesso con il traffico di droga, armi e terrorismo. Scholz, convocato in procura, è stato costretto anche a cancellare due appuntamenti elettorali negli ultimi giorni.

L'asse tra Scholz e Baerbock appare chiaro, quasi inevitabile, così come potrebbe diventare inevitabile anche trattare con la Cdu sull'ingresso nella coalizione oppure su un appoggio esterno, soprattutto qualora Die Linke non raggiungesse il 10% (ipotesi che appare effettivamente complessa) o i liberali Fdp si facesseo pregare. Le carte potrebbero allora tornare in mano al partito della Merkel. A quel punto il cancelliere potrebbe davvero diventare Scholz, ma il ruolo della Cdu potrebbe tornare a pesare all'interno della coalizione di governo.

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