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Esteri
Escalation nucleare in Asia, ora anche la Corea del Sud vuole la bomba atomica

Perché Seul ora pensa allo sviluppo di armi nucleari

In Asia gli animi sono sempre più surriscaldati. Dopo le recenti tensioni con la Corea del Nord, anche la Corea del Sud sta pensando di iniziare uno sviluppo militare nucleare. Una mossa che avrebbe portata storica e conseguenze imprevedibili. Gli Stati Uniti lo hanno finora sempre scoraggiato, accompagnando la deterrenza nei confronti di Pyongyang a un'insistenza retorica sulla denuclearizzazione che però e nei fatti fallita.

E ora per Washington c'è un rebus: ammettere lo sviluppo nucleare di Seul e rischiare un conflitto atomico tra le due Coree oppure evitarlo e schierare armi nucleari tattiche sul territorio sudcoreano dove ha già dispiegati quasi 30 mila soldati col rischio di scatenare una reazione cinese? La risposta non è semplice. Dopo il ritiro delle armi statunitensi alla fine della Guerra Fredda, Washington si è orientata verso un accordo descritto come "ombrello nucleare". Ciò significava che gli alleati Corea del Sud e Giappone sarebbero stati privi di armi atomiche, ma avrebbero potuto contare sull'arsenale nucleare statunitense per la protezione.

Ma ora le tensioni nella penisola stanno di nuovo aumentando in seguito alle voci secondo cui Pyongyang potrebbe pianificare di effettuare quello che sarebbe il suo settimo test nucleare. Quest'anno la Corea del Nord ha lanciato un numero record di missili e a settembre il leader Kim Jong Un ha dichiarato che lo status nucleare del suo Paese è ormai "irreversibile". In Corea del Sud è sempre più diffusa la sensazione che gli sforzi per convincere il Nord a rinunciare alle armi nucleari siano falliti e che sia necessario un approccio più muscolare per garantire la pace nella penisola. Un coro crescente di voci sostiene che il modo per garantire la sicurezza della Corea del Sud sia quello di sviluppare un programma nucleare interno.

Cresce la voglia di nucleare tra i cittadini della Corea del Sud

Secondo un sondaggio condotto dal Chicago Council on Foreign Relations all'inizio di quest'anno, il 71% dei sudcoreani sarebbe favorevole allo sviluppo di armi nucleari proprie. Un numero simile ha risposto affermativamente a un sondaggio dell'Asan Institute for Policy Studies. Cho Kyoung-tae, un legislatore del partito di governo che rappresenta la città meridionale di Busan, è così convinto che la Corea del Sud debba sviluppare le proprie armi nucleari che si è offerto di immagazzinare le testate nel suo distretto.

La conversazione sugli armamenti nucleari non è nuova in Corea del Sud e le richieste di un arsenale proprio del Paese tendono ad aumentare nei momenti di maggiore tensione con il Nord. Nonostante questi fattori, il Presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol non ha per ora annunciato di voler perseguire una capacità nucleare interna. Da quando si è insediato a maggio, Yoon ha parlato ripetutamente della necessità di rafforzare la cooperazione in materia di difesa con gli Stati Uniti.

Washington è contraria all'acquisizione di armi nucleari da parte di Seul. Anche perché la replica cinese è imprevedibile. Dopo che nel 2016 Seul ha annunciato l'intenzione di schierare sul proprio territorio il sistema di difesa missilistico statunitense THAAD, la Cina ha tagliato l'accesso alle aziende e agli artisti sudcoreani. Le interruzioni delle case automobilistiche, del turismo e dell'industria culturale hanno causato enormi perdite.

Il presidente americano Joe Biden ha voluto rassicurare l'opinione pubblica e i politici del sostegno americano. In un'apparente allusione alle chiacchiere sull'armamento nucleare sudcoreano, Biden e Yoon hanno dichiarato di "ribadire l'obiettivo comune della completa denuclearizzazione della penisola coreana e di concordare di rafforzare ulteriormente l'ermetico coordinamento a tal fine". 

Ma il problema è che questa denuclearizzazione è destinata a restare un pio desiderio. E più aumentano le tensioni e più il pressing per operare quel passo verso l'incognito aumenterà.

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