Francia, passa tra le polemiche la contestata riforma del lavoro
Il governo socialista francese e' sopravissuto alla mozione di sfiducia presentata dall'opposizione di centro destra ed e' riuscito a imporre la contestata riforma del lavoro. La riforma del codice del lavoro, fin da quando e' stata presentata due mesi fa, e' stata oggetto di forti e violente contestazioni che hanno visto sindacati e studenti scendere in piazza a Parigi e in altre grandi citta' del Paese tra cui Marsiglia e Tolosa. La mozione di sfiducia ha ottenuto solo 246 voti all'Assemblea Nazionale: per far cadere il governo erano necessari 288 si'.
Martedi' scorso il governo francese ha deciso di forzare la mano facendo approvare la riforma con decreto governativo ricorrendo all'articolo 49-3 della Costituzione che permette di far passare una legge senza il voto del Parlamento. Una mossa che ha spaccato la maggioranza. L'Assemblea Nazionale poteva opporsi solo votando una mozione di sfiducia che e' stata presentata dall'opposizione di centro destra ma non e' passata perche' i ribelli socialisti alla fine non si sono uniti ai conservatori per far cadere il governo. Solo per un paio di firme i parlamentari di sinistra non sono riusciti ieri a depositare una loro mozione di sfiducia. Da un mese si susseguono le manifestazioni in tutto il Paese contro la legge che concede maggiore flessibilita' alle imprese in materia di orari, organizzazione del lavoro e licenziamenti per ragioni economiche, e oggi le proteste sono sfociate in violenti scontri in piazza sia a Parigi che in altre citta'. I sindacati hanno gia' annunciato lotta dura.