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Esteri
Armenia, Berlino sfida Ankara: fu genocidio

Il parlamento tedesco ha approvato la risoluzione che riconosce come "genocidio" il massacro degli armeni ad opera dell'Impero Ottomano. Una decisione che "comprometterà seriamente i rapporti tra i due paesi", replica duramente il presidente Recep Tayyip Erdogan che già nei giorni scorsi aveva minacciato, insieme al premier Binali Yildirim, conseguenze nei rapporti bilaterali a livello economico e militare. La risposta di Ankara è subito durissima: l'approvazione è "un errore storico", commenta il governo turco respingendo l'atto come "nullo e mai avvenuto", e richiamando l'ambasciatore.

"C'è molto che lega la Germania alla Turchia e, anche se abbiamo differenze di opinione su un singolo tema, la portata dei nostri collegamenti, della nostra amicizia e dei nostri nostri legami strategici è troppo grande", prova a smorzare l'impatto la cancelliera Angela Merkel. Ma per il vicepremier turco Numan Kurtulmus l'adozione del testo "è indegna delle relazioni di amicizia tra i nostri paesi", dice assicurando che la Turchia risponderà "in modo adeguato". E il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu twitta: "Il modo per chiudere pagine oscure della propria storia non è infangare la storia di altri paesi con decisioni parlamentari irresponsabili e infondate".

Dalla fine dell'Impero Ottomano i governi turchi hanno sempre respinto il termine genocidio e messo in dubbio l'espulsione e l'uccisione di 1,5 milioni di armeni nel 1915-16. "La nostra intenzione non è mettere la Turchia sotto accusa, ma riconoscere che la riconciliazione è possibile solamente se i fatti vengono messi sul tavolo", spiegava all'emittente Ard Volker Kauder, capogruppo al Bundestag dei Cristiano democratici della cancelliera Angela Merkel.

L'approvazione della risoluzione da parte della Camera bassa tedesca giunge al culmine delle tensioni per l'accordo sulla crisi dei migranti che prevede, in cambio dell'aiuto di Ankara, l'abolizione del visto Ue per i cittadini turchi se la Turchia rispetterà le condizioni poste da Bruxelles. Un prezzo politicamente elevato per Berlino che in caso di apertura delle frontiere europee rischia di vedere intensificato l'arrivo di cittadini turchi. E la tensione tra i due governi è in continua crescita. Il voto di oggi era già stato programmato lo scorso anno, ma fu congelato dopo una serrata polemica internazionale proprio per non compromettere i rapporti tra Germania e Turchia.
 
Venti Paesi - tra i quali Francia e Russia - hanno già riconosciuto ufficialmente lo status di genocidio al massacro degli armeni. L'anno scorso durane la commemorazione per i cento anni del massacro, alla quale parteciparono i leader di mezzo mondo, Papa Francesco lo definì "il primo genocidio del XX secolo".

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genocidio armeni germania





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