Urne aperte oggi per i 57mila abitanti della Groenlandia, territorio danese dotato di ampia autonomia. L'unico seggio si trova nella capitale, Nuuk, una città di 15mila abitanti, con solo due semafori, precisa la Bbc. Il voto è caratterizzato dal dibattito sullo sfruttamento delle grandi ricchezze del sottosuolo della regione, che potrebbero consentire al territorio di allentare i legami con Copenaghen, che elargisce un sussidio di 576 milioni di dollari l'anno. Gli ultimi sondaggi - scrive la Bbc - prevedono un testa a testa tra il partito progressista Inuit Ataqatigiit (IA) al governo e quello all'opposizione Siumut, che si contendono i 31 seggi del governo. Ferro, uranio e terre rare sono solo alcune delle materie prime del sottosuolo della Groenlandia, ma le modalità di estrazione non sono condivise. Il partito Ia, guidato dal primo ministro Kuupik Kleist è a favore di uno sfruttamento più intenso delle risorse minerarie, anche grazie all'ingresso di manodopera a buon mercato, soprattutto cinese. Il partito di opposizione invece contesta il piano, che vedrebbe aumentare la popolazione dell'isola del 5%
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