
Mentre il presidente Shimon Peres avviava le prime consultazioni sulla formazione del prossimo governo, per adesso solo informali, dietro le quinte del mondo politico israeliano sono proseguite a ritmo serrato le trattative tra la destra, guidata dal premier uscente Benjamin Netanyahu, e il centro dell'esordiente Yesh Atid, partito 'inventato' appena nove mesi fa dalla star televisiva Yair Lapid, l'uno e l'altro le vere e proprie sorprese delle elezioni anticipate di martedi' scorso.
Per l'outsider che e' riuscito a fare della sua quasi neonata creatura la seconda forza rappresentata alla Knesset, secondo i mass media israeliani, si profila un incarico di grande prestigio: potrebbe addirittura vedersi offrire il portafoglio degli Esteri al posto di Avigdor Lieberman, l'ultra-nazionalista il cui Yisrael Beiteinu ha fatto coalizione con il Likud di Netanyahu, solo per raccogliere un risultato assai inferiore alle attese, sebbene confermandosi la lista con il maggior numero di deputati.
"Il ministero degli Esteri non e' legalmente registrato a mio nome", ha ironizzato suo malgrado Lieberman in un'intervista rilasciata alla radio dell'Esercito. Dimessosi dalla guida della diplomazia d'Israele un mese fa, dopo essere stato incriminato per frode e abuso di fiducia, il numero uno di Yisrael Beiteinu ha ammonito di essere comunque intenzionato a recuperare il dicastero che fu suo. Non lo ha affermato esplicitamente, ma tra le righe ha evocato il patto stretto con Netanyahu al momento di unire i ranghi: al premier la conferma alla guida dell'esecutivo; all'alleato, appunto, gli Esteri.
Fonti del Likud in via assolutamente riservata hanno tuttavia riferito alla radio pubblica che Lapid potrebbe ottenere alternativamente gli stessi Esteri oppure le Finanze in cambio del sostegno al prossimo gabinetto da parte dei diciannove deputati di Yesh Atid: un sostegno decisivo, in un Parlamento piu' spaccato di prima, con sessanta seggi ciascuno alla destra e al centro-sinistra. Proprio le Finanze, ha pero' rimbeccato Lieberman, sarebbero la "naturale" ricompensa per l'ingresso di Lapid nella compagine governativa.