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Esteri
Niger: accordo con Usa, droni armati sorvoleranno il Paese

Gli Stati Uniti e il Niger hanno raggiunto un accordo completo che consente alle forze armate statunitensi di utilizzare droni armati contro i gruppi terroristici attivi nella nazione africana. A riferirlo a Voice of America e' stato un funzionario statunitense, secondo cui l'accordo, negoziato a partire da inizio novembre, e' stato concluso definitivamente alla fine della scorsa settimana. Non e' ancora chiaro se i droni saranno utilizzati per effettuare attacchi mirati o solo come misura difensiva.

La decisione e' arrivata a due mesi dall'imboscata da parte di alcuni jihadisti nei confronti di un convoglio che trasportava truppe statunitensi e nigerine, in cui sono morti 4 berretti verdi dell'esercito americano e 4 soldati del Niger. Un mese fa, il ministro della Difesa di Niamey, Kalla Moutari, ha detto che il Nigera aveva gia' chiesto agli Stati Uniti di impiegare droni armati sul proprio suolo prima dell'attacco del 4 ottobre al villaggio di Tongo Tongo in cui sono morti i militari statunitensi.

Quella che era cominciata come una semplice missione di addestramento antiterrorismo, vede ora impegnati gli Stati Uniti in Niger con una forza di 800 uomini, che include droni da 100 milioni di dollari di stanza nella citta' di Agadez, nel centro del paese, utilizzati pero' soltanto in missioni di ricognizione. Il Niger si era precedentemente mostrato riluttante a permettere alle forze di Stati Uniti e Francia di utilizzare droni armati sul proprio suolo, per paura che causassero vittime civili.

"C'e' la possibilita' di qualche errore, ma una guerra pulita non esiste", aveva detto Moutari alla radio pubblica a inizio novembre, riferendosi alle possibilita' che qualche innocente venga colpito dai dispositivi senza pilota. L'attacco di Tongo Tongo e' stato il piu' sanguinoso per le forze statunitensi da quando il presidente Donald Trump e' salito al potere. Nella regione, nella giornata di mercoledi' 1 novembre ha cominciato a operare anche una forza multinazionale supportata dall'esercito francese e che raduna truppe di Niger, Mali, Burkina Faso, Ciad e Mauritania , allo scopo di limitare la liberta' di movimento dei miliziani jihadisti. Gli Stati Uniti hanno offerto a questa forza un finanziamento fino a 60 milioni di dollari per combattere il terrorismo.

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