Nsa, l'America spiava tutto il mondo. Anche l'Italia
Tutti i Paesi dell'America Latina, non soltanto il Messico o il Brasile, sono stati sottoposti a spionaggio da parte degli Stati Uniti, nell'ambito del loro programma occulto 'Prism' di sorveglianza e intercettazione globali per la raccolta di dati sensibili, al centro dello scandalo dell'Nsagate. Lo ha affermato Glenn Greenwald, l'ex giornalista del quotidiano londinese 'The Guardian' che per primo, il 5 giugno scorso, divulgo' le informazioni fornite da Edward Snowden, realizzando un clamoroso scoop le cui conseguenze si sono poi propagate a macchia d'olio. Secondo il reporter statunitense, che vive in Brasile e che la settimana scorsa si e' dimesso dal 'Guardian', Washington ha tenuto tra l'altro sotto controllo numerosi incontri multilaterali compresi quelli dell'Osa, l'Organizzazione degli Stati Americani, come pure i colloqui relativi ad accordi di libero scambio.
L'ITALIA - I controlli su telefonate e comunicazioni telematiche riguardano anche l’Italia. Chiamate, email, sms: dietro il paravento della sicurezza nazionale gli Stati Uniti hanno acquisito milioni di dati che riguardano nostri concittadini. La conferma è arrivata circa tre settimane fa, quando una delegazione di parlamentari del comitato di controllo sui servizi segreti è stata in missione negli Usa. In quei giorni, durante gli incontri con i direttore delle agenzie di intelligence e i presidenti delle commissioni del Congresso, si è avuta la certezza di un monitoraggio ad ampio spettro. E adesso il vertice del Copasir chiede chiarimenti al governo.
FRANCIA - Lo scandalo Datagate investe anche Parigi: la Nsa avrebbe intercettato 70 milioni di telefonate francesi. Il presidente francese Francois Hollande, nel corso di un colloquio telefonico con il presidente americano Barack Obama ha espresso "profondo biasimo" e "disapprovazione" per le attività di intercettazione.