Onu: stop nuove colonie. Ira di Israele. Usa astenuti. Schiaffo Obama a Trump
L’Onu approva risoluzione contro le colonie di Israele in Cisgiordania. Usa astenuti per la prima volta
Lo schiaffo di Obama: storica astensione USA e l'Onu condanna Israele per le Colonie in Cisgiordania
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che chiede ad Israele di porre fine alla costruzione di colonie in Cisgiordania. La risoluzione e' passata con 14 voti a favore perche' a sorpresa gli Usa si sono astenuti e non sono ricorsi - come tutte le altre volte - al loro potere di veto per bloccare il provvedimento. Questa decisione irrituale scatenera' l'ira di Israele che da tempo accusa l'amministrazione Obama di aver tradito il Paese e ritiene l'iniziativa un colpo di coda del presidente Usa uscente, considerata la grande vicinanza dell'eletto Donald Trump allo 'Stato ebraico', che non avrebbe mai consentito l'astensione.
Il testo approvato dal Consiglio di Sicurezza condanna la politica israeliana di colonizzazione dei cosiddetti 'territori occupati' palestinesi, ormai limitati a Gerusalemme Est e alla Cisgiordania ma che fino al ritiro unilaterale del 2005 includeva anche la Striscia aid Gaza, e ne chiedete "l'immediata e totale" cessazione Gli Usa, che solo nel 2011, sempre con Obama alla Casa Bianca ma ancora non ai ferri corti con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, avevano bloccato un testo simile ricorrendo al loro potere di voto, hanno consentito con la loro astensione che la risoluzione passasse. Negli ultimi mesi il presidente uscente Barack Obama aveva indurito la posizione di Washington sulle colonie israeliano.
La mossa e' anche un nuovo sgarbo al successore (tra 28 giorni) Donald Trump, che inizialmente era riuscito ad ottenere dall'Egitto che il testo non fosse votato. Ma quattro membri non permanenti dell'organo esecutivo del Palazzo di Vetro, Venezuela, Nuova Zelanda, Malaysia e Senegal, hanno ripresentato il testo e lo hanno portato alla votazione aggirando l'ostacolo egiziano. La risoluzione afferma che gli insediamenti "costituiscono una violazione palese del diritto internazionale e un grande ostacolo per ottenere la pace attarverso la soluzione dei due stati, due popoli". Il testo ribadisce poi che non riconoscera' alcun cambio alla linea del cessate il fuoco tracciata nel 1967 (al termine della Guerra dei Sei Giorni). Condanna anche "tutti i mezzi impiegati per alterare la composizione demografica (i coloni) e lo status del territorio palestinese occupato dal 1967, inclusa Gerusalemme Est", tra cui la confisca delle terre e la demolizione delle case palestinesi Allo stesso tempo i Quindici chiedono l'adozione di misure per impedire "tutti gli atti di violenza contro i civili, inclusi gli attentati terroristici" e condanna l'incitazione all'odio.