Restituito alla Tunisia uno yacht della famiglia dell'ex presidente Ben Alì
E' stata restituita alle autorita' tunisine, dai finanzieri dei Comandi Provinciali di Roma e di Agrigento, l'imbarcazione "Slaheddine", lunga 14 metri, gia' di proprieta' del nipote dell'ex presidente tunisino Ben Ali'. E' l'esito dell'operazione di "asset recovery" (procedura di recupero, da parte di uno Stato, dei beni detenuti in territorio straniero, in possesso di persone colpite da sanzioni internazionali oppure nei cui confronti siano stati aperti procedimenti giudiziari interni o internazionali) coordinata dalla quarta sezione penale della corte di appello di Roma.
La vicenda ha visto impegnati, ognuno per la parte di competenza, anche le Fiamme Gialle del nucleo di polizia tributaria, l'Ufficio Interpol del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia e il Ministero degli Affari Esteri - quest'ultimo focal point per l'Italia del Gruppo di Coordinamento nazionale istituito per l'attuazione degli impegni assunti nel G8 -con la collaborazione della Guardia di Finanza di Lampedusa ed Agrigento. L'imbarcazione era stata sequestrata nel giugno 2011 a Lampedusa - dove era ormeggiata - per effetto di una rogatoria internazionale avviata dall'autorita' giudiziaria tunisina, con cui era stata richiesta alla Corte d'Appello di Roma di sequestrare i possedimenti dell'ex capo dello Stato nordafricano Zine El Abdine Ben Ali' e dei suoi familiari, in forza di una Convenzione stipulata nel 1967 fra l'Italia ed il paese magrebino. Successivamente, la magistratura tunisina ha trasmesso al Ministero della Giustizia italiano una integrazione alla rogatoria, volta ad ottenere la restituzione dello yacht, a titolo di cortesia internazionale, anche in virtu' di una sentenza nel frattempo pronunciata dal Tribunale di Prima Istanza di Monastir (Tunisia). L'imbarcazione, condotta da marinai tunisini, lascera' a breve gli ormeggi di Lampedusa per fare ritorno in patria.