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Esteri
Trump e Biden, i 9 ostacoli dell’ultimo miglio di campagna
(fonte Lapresse)

100 giorni, l’ultimo miglio che separa Donald Trump e Joe Biden dalla più importante poltrona del mondo. Tutti i sondaggi danno chiaramente in vantaggio, a sorpresa per la verità, Joe Biden. Se si votasse adesso, secondo tutti i ‘polls’ non ci sarebbe storia, il candidato democratico vincerebbe a ‘mani basse’. Certo non per merito suo ma soprattutto per demerito del suo avversario.

Ma non si vota oggi bensì il 3 novembre. Tanto puo’ cambiare e soprattutto i due avversari hanno di fronte almeno 9 variabili che possono decidere il voto

 

1. Coronavirus:  Trump fino ad ora è stato ritenuto da molti americani insufficiente nella gestione della pandemia. La domanda che molti osservatori si fanno è se c’è ancora tempo di riconquistare i voti persi per Trump e soprattutto se l'uomo potrà giocare la carta dell'annuncio del vaccino americano prima del 3 novembre.

2. La riapertura delle scuole, che è ormai alle porte. Se c’è una cosa che agli elettori interessa particolarmente è l’attenzione verso i propri figli e la sicurezza nelle scuole. E il sindacato degli insegnanti è un blocco chiave di voti democratici.

3. L'economia : molti Stati hanno riaperto prima del tempo e adesso stanno soffrendo un ritorno del virus. Ma l’economia in generale è in affanno in tutto il Paese. Il Congresso ha, solo due giorni fa, approvato un altro mega pacchetto di aiuti da 1000 miliardi di dollari ma la gente si riprenderà totalmente solo quando l’economia ripartirà a pieno regime. E questo non è previsto prima della fine dell’anno. E soprattutto non ripartirà totalmente fino a quando il vaccino non comincerà ad essere distribuito, il che potrete avvenire nel secondo trimestre del 2021 o forse più in là. 

4. La vicepresidente di Biden: la vicepresidente scelta da Biden potrebbe fare un’ulteriore differenza di gradimento rispetto all’accoppiata Trump-Pence. L’aspettativa è molto alta.

5. Le conventions: questi mesi vedranno soltanto conventions virtuali. Come si muoverà il voto e il gradimento in questo nuovo modo di fare campagna? E i candidati risulteranno più efficaci sullo schermo piuttosto che nei passati grandi bagni di folla?

6. I dibattiti: i dibattiti avevano sempre dato la vittoria a Hillary Clinton nel 2016, ma sicuramente sono molto rischiosi e un errore in quelle occasioni potrebbe essere fatale.Trump sembra essere più attrezzato al confronto del suo sfidante che qualche gaffes non se l'è risparmiata.

7. Raccolta fondi: la campagna di raccolta fondi di Biden è stata negativa nella prima fase delle primarie. Poi dopo la vittoria nel Supermartedì il trend è cambiato e adesso Biden puo’ godere di un sostegno economico di quasi pari livello a quello del Presidente. Anche perchè la campagna di Trump fatica più del previsto, in linea con i sondaggi pessimi. Questo danneggia particolarmente Trump perchè dovrà investire molto più danaro in Stati tradizionalmente rossi e dove i sondaggi lo danno perdente.

8. La salute dei candidati: Trump e Biden sono due candidati piuttosto senior, insieme raggiungono i 151 anni.Entrambi si sono lanciati colpi bassi relativamente alla salute fisica e mentale dell’avversario. Sono in salute ma cosa potrebbe succedere con qualche problema nell’ultimo trimestre?

9. Le sorprese potenziali: ovviamente le dinamiche elettorali possono cambiare fino all’ultimo momento. Nel 2016 la richiesta di investigare sopra le mail della Clinton arrivarono una quindicina di giorni prima delle elezioni. Potrebbe essere un ottobre di sorprese per entrambi i candidati. Candidati ed elettori devono essere preparati per gli imprevisti.

Un ultimo miglio tutto da osservare.

 

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