
In questi giorni Obama ha promesso "un'azione ferma" in risposta alla minaccia posta dal terzo test nucleare di Pyongyang. "Le provocazioni come quelle che abbiamo visto da parte della Corea del Nord non faranno altro che isolare ancor di piu' quel Paese", ha avvertito il presidente americano nel discorso sullo stato dell'Unione. "Il regime nordcoreano deve sapere che solo se rispettera' i suoi obblighi internazionali otterra' sicurezza e prosperita'", ha insistito Obama, "siamo al fianco dei nostri alleati, rafforziamo la nostra difesa anti-missile e guidiamo la comunità internazionale per rispondere con un'azioni ferma". Il nuovo test atomico nordcoreano di martedi', di potenza doppia rispetto a quello condotto nel 2009, ha messo in allarme la comunita' internazionale. La Corea del sud ha annunciato che accelerera' i piani per sviluppare un missile balistico con gittata di 800 chilometri, dopo che a ottobre Seul ha ottenuto assistenza dagli Usa per triplicare la gittata del suo sistema missilistico. Pyongyang, intanto, ha minacciato nuovi test nucleari o lanci di missili se gli Usa insisteranno in un approccio che considera aggressivo. "Se la Repubblica democratica popolare di Corea adottera'" nuove e "piu' forti misure" dipendera' "dalle opzioni che verranno scelte dagli Stati Uniti", ha scritto l'agenzia di stampa ufficiale Kcna. Il test sotterraneo e' stato indicato dalla Corea del nord come una rappresaglia per l'adozione di sanzioni dell'Onu a gennaio, definite dalla Corea del Nord "un atto di ostile ferocia degli Stati Uniti". La Cina, alleata della Corea del nord ma irritata da questa nuova sfida, ha esortato Washington e Seul a riavviare i negoziati a sei sulla Corea del nord. La richiesta e' stata avanzata dal ministro degli Esteri cinese, Yang Jiechi, in una telefonata al segretario di Stato americano, John Kerry. "Esortiamo le parti a concentrarsi sulla situazione nel suo insieme, rispondere in modo appropriato e prevenire una escalation della situazione", ha dichiarato.