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Esteri
Usa-Cina, la sfida tech decide il re: Pechino in vantaggio sui supercomputer

Gli Stati Uniti stanno perdendo la sfida sui supercomputer con la Cina

La sfida tra Stati Uniti e Cina non si gioca solo sul lato strategico ma anche sul settore tecnologico. Anzi, è proprio dal 5G e dalla guerra lanciata da Donald Trump nei confronti di Huawei che si è capito che la contesa tra Washington e Pechino era qualcosa di più di una semplice baruffa sulle sanzioni e le tariffe. All'interno di questo panorama tech, sta prendendo sempre più quota il capitolo legato ai supercomputer.

Gli Stati Uniti, in particolare, stanno per entrare in una nuova era del supercalcolo, con un balzo in avanti nella potenza di elaborazione che avrà un grande effetto su campi che vanno dalla ricerca sul cambiamento climatico ai test sulle armi nucleari. Ma attenzione, perché la Cina ha superato per prima questa pietra miliare ed è già sulla buona strada per costruire un'intera generazione di supercomputer avanzati, al di là di qualsiasi cosa ancora in uso altrove.

L'idea di una Cina costretta a seguire le innovazioni tecnologiche occidentali e che arriva a rimorchio è ormai definitivamente antiquata. A dimostrare il vantaggio di Pechino il fatto che la Cina ha raggiunto questo traguardo con tecnologia autoctona, dopo che Washington ha bloccato l'accesso all'hardware americano, da tempo considerato fondamentale per questi sistemi. Un chiaro segnale di autosufficienza tecnologica e dunque strategica a dir poco fondamentale.

Così la Cina sta costruendo la sua leadership tecnologica

I supercomputer più avanzati vengono utilizzati per migliorare le simulazioni di sistemi altamente complessi, ad esempio per creare modelli migliori del cambiamento climatico o degli effetti delle esplosioni nucleari. Ma attenzione: come avvisa il Financial Times, il loro uso segreto in aree classificate, come ad esempio per sconfiggere la crittografia, li renderà probabilmente anche strumenti chiave nel settore della sicurezza nazionale.

La Cina aveva già il maggior numero di supercomputer nella lista Top 500 dei computer più potenti del mondo rispetto a qualsiasi altro Paese: 186 contro i 123 degli Stati Uniti. Ora, battendo gli Stati Uniti nella prossima grande conquista del settore e progettando una serie di macchine di questo tipo, è in grado di conquistare il primato dell'informatica per gli anni a venire. 

La svolta cinese è avvenuta nella corsa alla costruzione dei cosiddetti supercomputer exascale, sistemi in grado di gestire 10 alla potenza di 18 calcoli al secondo. Ciò li rende mille volte più veloci dei primi sistemi petaflop che li hanno preceduti più di un decennio fa. 

La Cina non ha rivelato ufficialmente di possedere due sistemi exascale. Ma la loro esistenza è stata confermata alla fine dell'anno scorso. Si tratta di un aspetto cruciale nella contesa tra potenze, perché il paese che dispone dei supercomputer più avanzati ha un chiaro vantaggio nella difesa nazionale rispetto ai suoi avversari. I supercomputer possono infatti sostenere anche la ricerca tecnologica applicata in campo militare.

La sfida tecnologica è anche una sfida militare

La Cina punta molto anche sulla celeberrisima fusione tra civile e militare, che aiuta Pechino ad acquisire tecnologie utili al suo sviluppo nel settore. E, attenzione, solo 273 fornitori di equipaggiamento individuati dallo studio sono inclusi nei regimi di sanzioni e controllo degli Stati Uniti. Il Pentagono osserva con attenzione, visti anche i recenti sviluppi sul lancio del missile ipersonico durante l'estate. Nelle scorse settimane, invece, un aereo senza pilota è stato abbattuto da un potente impulso elettromagnetico mentre si trovava a circa 1500 metri sopra il livello del mare durante un esperimento del China Eletronics Technology Group. Gli scienziati cinesi, secondo il South China Morning Post, starebbero lavorando alla creazione di un'arma elettromagnetica da 80 gigawatt.

Il campo dell'intelligenza artificiale è ritenuto cruciale. "La Cina ha già vinto la battaglia sull'intelligenza artificiale e tra 15-20 anni non avremo alcuna possibilità di competere", ha dichiarato qualche mese fa Nicolas Chaillan, il responsabile software del Pentagono che si è da poco dimesso per protestare contro la lentezza della trasformazione tecnologica dell'esercito americano. Pechino è sempre più forte, a livello tecnologico e dunque anche a livello militare.Leggi anche: 

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